Nuovo Piano socio-sanitario, Biancani: “Fuori dal tempo il progetto di sanità delle Marche, la Regione decide di non decidere"

andrea biancani 5' di lettura 09/08/2023 - Oggi in Aula è stato approvato il nuovo Piano socio-sanitario, proposto dalla Giunta Acquaroli. Il Vicepresidente del Consiglio Andrea Biancani, e tutta l’opposizione, hanno abbandonato l’Aula in segno di protesta “contro un Piano fuori dal tempo e scritto senza un reale confronto con le associazioni dei territori, i Comuni, i sindacati e il personale sanitario. Il risultato – precisa Biancani - è un Piano non condivisibile, fatto di sole promesse, senza risorse e senza un vero e proprio programma di nuove assunzioni”.

“Un Piano che abbiamo ritenuto non emendabile, stravolto dalla Commissione sanità in sole 6 sedute in appena 53 giorni, con 150 audizioni ascoltando le varie realtà in media 5 minuti l’una.

Il risultato è che in questo documento c’è tutto e niente. La maggioranza, in commissione, ha inserito pressoché qualsiasi cosa passasse per la testa ai suoi Consiglieri o venisse proposta dai soggetti auditi, senza fare nessuna scelta e senza un’idea chiara di sanità. Hanno inserito anche proposte incoerenti con le norme nazionali e soprattutto economicamente insostenibili. Per chi si aspetta miglioramenti per la sanità, soprattutto nei territori, sarà tutta una grande illusione. Il Piano infatti, prevede l’invarianza finanziaria. Senza risorse e senza nuove assunzioni previste come si può pensare di aprire nuovi ospedali, strutture e servizi sul territorio? Evidentemente prima o poi si dovranno fare le scelte che in questo Piano la Regione non ha voluto fare, ed è evidente che tante cose non saranno mai realizzate”.

“Nella nostra provincia, invece di avere un ospedale di eccellenza, da oltre 600 posti, avremo, un ospedale di primo livello grande circa la metà, di cui ancora, dopo tre anni, manca persino il progetto. Nel Piano non si parla né del futuro delle specializzazioni di alto livello, che oggi sono presenti, e che senza azienda ospedaliera sono a rischio, né soprattutto del riequilibrio dei posti letto. Pesaro-Urbino, per anni, ha avuto meno posti letto di quanti gliene spetterebbero da norma nazionale, compensati con l’efficienza dell’azienda ospedaliera. Dopo la scelta della Regione di chiudere l’Azienda Marche Nord abbiamo più volte chiesto il riequilibrio dei posti letto in quanto, nella nostra provincia, ne mancano circa 300. Questo Piano era l’ultima occasione per realizzare il riequilibrio dei posti letto tra le varie provincie. Ricordo che ogni posto letto vuol dire più risorse e personale per i servizi. Non è un caso che sono aumentate notevolmente la mobilità passiva verso l’Emilia-Romagna e le liste d’attesa.

Addirittura il Piano prevede un ospedale unico provinciale diviso in 4 plessi (Pesaro, Fano, Urbino e Pergola), nei quali sarà difficile garantire l’apertura dei reparti attualmente presenti. Nessuna soluzione per i reparti già in crisi di personale, ad esempio, pronto soccorso, psichiatria, pediatria ecc... Oggi, rimangono aperti solo facendo ricorso a medici privati di società e cooperative, che hanno costi più elevati e spesso, tra l’altro, non sono abbastanza qualificati rispetto al personale interno.

“Il Governo regionale punta su una sanità sempre più Ancona-centrica, che tende a impoverire le eccellenze della nostra provincia, dove gli ospedali di primo livello e di base vengono messi in competizione tra loro per le risorse, le specializzazioni, i posti letto e in particolare il personale. A farne le spese saranno purtroppo gli ospedali dell’entroterra, meno in grado di attrarre medici. Già nel 2022, rispetto al 2020, la Corte dei conti ha certificato un aumento di ben il 39% dei medici che hanno preferito cambiare regione o andare nella sanità privata. Sul fronte infermieri e OSS non va meglio. La Regione è riuscita a far scadere le graduatorie del vecchio concorso che avevano centinai di professionisti, che si potevano assumere subito, mentre, ora, quei lavoratori dovranno aspettare oltre un anno e rifare un nuovo concorso per entrare in nuove graduatorie”.

“Anche la programmazione, o meglio la non-programmazione, delle Case della salute e degli Ospedali di comunità penalizza il nostro territorio. A Pesaro è prevista una casa della salute ogni 70mila abitanti, a Senigallia una ogni 13 mila, in Ancona una ogni 22 mila e a Fermo una ogni 35 mila. Per quanto riguarda gli Ospedali di comunità: a Pesaro ci saranno 28 posti letto ogni 100 mila abitanti, ad Ancona 39, a Macerata 58, e ad Ascoli 40. È evidente che non si è tenuto conto di dove risiede realmente la popolazione che dovrà utilizzare i servizi. Non deve stupirci che a fronte di questo impoverimento della sanità del nord della Regione, la mobilità passiva verso l’Emilia-Romagna stia ricominciando a salire”.

“Con questo Piano – conclude Biancani - la Regione decide di non decidere su nulla. Mancano una reale condivisione con i territori e un’idea chiara di sanità. Per queste ragioni oggi non abbiamo presentato emendamenti, perché non si può modificare un Piano sbagliato già nelle modalità con cui è stato costruito. Abbiamo preferito uscire dall’aula per segnalare quanto questo piano si distacchi dai bisogni dei marchigiani, sia economicamente insostenibile e sia l’ennesimo atto della Giunta Acquaroli contro la sanità marchigiana”.



   

da Andrea Biancani
Consigliere Regionale 





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-08-2023 alle 19:50 sul giornale del 10 agosto 2023 - 4776 letture

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