Metatasse spiega la differenza tra carico fiscale e pressione fiscale

3' di lettura 07/08/2023 - Abbassare il carico fiscale è una delle priorità chiave delle aziende italiane, alle prese con una pressione fiscale spesso insostenibile. Fortunatamente, esistono metodi del tutto legali, sicuri ed efficaci per ridurre in modo concreto le tasse da pagare attraverso un'attenta pianificazione fiscale, così come proposto dagli esperti di Metatasse.

Quel che conta, quando ci si mette al lavoro per ridurre la pressione fiscale di un'azienda, è infatti sempre e comunque poter contare su un solido corpus di competenze e di conoscenze: solo chi conosce perfettamente le leggi e i continui aggiornamenti delle circolari attuative in vigore può davvero sfruttare ogni strumento presente per ridurre le tasse da pagare. Va poi detto che tanti elementi sembrano essere concepiti proprio per creare confusione nella mente del contribuente, con norme apparentemente incomprensibili e condizioni troppo vincolanti. Lo stesso lessico non aiuta, con parole che talvolta sembrano sinonimi e non lo sono, oppure con termini diversi che però significano pressappoco la stessa cosa. Si pensi per esempio alla differenza tra carico e pressione fiscale per un'impresa.

Le ambiguità lessicali della fiscalità

Gli esperti di Metatasse lo affermano da sempre: il miglioramento fiscale passa per la capacità degli esperti ai quali ci si affida, e quindi per il loro livello di conoscenza delle normative in vigore e degli strumenti a disposizione. Per un imprenditore è di fatto impossibile conoscere ogni possibilità presente sul campo, tanto più che spesso anche i termini più comuni del mondo fiscale possono trarre in inganno: gli stessi termini imposte, tasse e contributi, usati spesso come sinonimi, indicano in realtà concetti differenti (le imposte finanziano le spese pubbliche generali, le tasse i servizi chiaramente identificabili, i contributi delle opere o dei servizi pubblici specifici). E questo è solamente uno dei tanti casi; all'inizio dell'articolo sono citati sia il carico fiscale che la pressione fiscale. Si tratta di sinonimi o di termini che indicano elementi differenti?


La differenza tra carico fiscale e pressione fiscale

Per una SRL come pagare meno tasse rappresenta uno degli snodi fondamentali sulla strada della buona impresa. Questo passa attraverso una conoscenza inevitabile della materia fiscale, in tutti i suoi snodi. Per una SRL, ad esempio, si può parlare di riduzione del carico fiscale o della pressione fiscale? Ci si riferisce in realtà di entrambi questi elementi, pur sottolineando che i due termini non sono sinonimi.

Con carico fiscale si indica l'insieme dei tributi che un'impresa deve versare allo Stato, ovvero l'ammontare di risorse economiche che l'impresa contribuente deve elargire in base alle normative in vigore. Si parla dell'ammontare assoluto di tasse e imposte, espresso attraverso il valore nominale: un'azienda potrebbe quindi dover affrontare un carico fiscale di 300 mila euro.

Con pressione fiscale, invece, viene indicato il peso delle imposte rispetto ai guadagni. Non si parla più dell'ammontare assoluto o del valore nominale, quanto invece della percentuale sui guadagni, esprimendo il rapporto tra carico fiscale come visto sopra e reddito prodotto. Un'azienda che presenta un fatturato di 900 mila euro e un carico fiscale di 300 mila euro ha una pressione fiscale del 33%. Per questo motivo gli addetti del settore, quando parlano della pressione fiscale in Italia, si esprimono sempre in percentuale, senza fare l'errore che potrebbero fare i non esperti di associare le percentuali al termine “carico fiscale”.


   

di Redazione





Questo è un articolo pubblicato il 07-08-2023 alle 12:52 sul giornale del 07 agosto 2023 - 120 letture

In questo articolo si parla di economia, redazione, articolo

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