Il sovra-sfruttamento delle risorse ittiche in Adriatico: come fare a recuperarle?

2' di lettura 20/05/2021 - Una serata – organizzata da La Lupus in Fabula – Sub Tridente – WWF Pesaro - Reef Check Italia Onlus - per raccontare la parabola dell’Adriatico. Da mare ricchissimo, di specie e di biodiversità, a bacino impoverito e malato a causa dell’alterazione degli habitat, della pesca eccessiva e dei cambiamenti climatici.

L’Adriatico è conosciuto per essere la zona più produttiva per la pesca di tutto il bacino del Mediterraneo, nonché un tempo custode di straordinaria abbondanza e ricchezza. Sebbene ricopra meno del 5% della superficie totale del Mediterraneo, è sempre stato una delle aree con maggiore diversità di specie marine (circa 2.300 specie di macroinvertebrati), diverse specie di mammiferi e uccelli marini, e dove si trovano diversi habitat importanti ed endemici, ovvero tipici del Mediterraneo, e circa 550 specie di alghe bentoniche e habitat di coralligeno.

Oggi l’Adriatico, vero e proprio polmone di tutto il Mediterraneo, è seriamente malato e gran parte di questa ricchezza è andata perduta. Non solo quella più evidente, come gli abbondanti stock di alici e sardine, di naselli e scampi ma anche quella più nascosta, come la biodiversità dei fondali. Il prelievo eccessivo di risorse ittiche è considerato il principale fattore di impoverimento dell’Adriatico. L’eccessivo impatto esercitato da metodi di pesca aggressivi, come lo strascico, ha profondamente alterato gli ecosistemi di fondo, con effetti paragonabili al disboscamento delle foreste sulla terraferma. Questa intensa attività ha causato lo sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche, oggi in forte declino, ha alterato gli ecosistemi marini e ha prodotto, di conseguenza, una profonda crisi nel comparto della pesca.

L’Adriatico, impoverito e sofferente, potrebbe però recuperare parte della sua biodiversità, grazie ai benefici che possono derivare dall’istituzione di riserve marine e dalla chiusura alla pesca di aree particolarmente vulnerabili.

Tratterà l’argomento Ferdinando Boero, Professore Ordinario di Zoologia-Università degli Studi di Napoli Federico II, con la presentazione a cura di Carlo Cerrano, Professore Ordinario-Università Politecnica delle Marche. Durante la serata verrà proiettato un breve video sull’efficacia delle riserve marine, prodotto dall’associazione MedReAct e dall’Adriatic Recovery Project, un progetto promosso da un’alleanza di organizzazioni della società civile ed enti ricerca con l’obiettivo della tutela degli ecosistemi marini vulnerabili e degli habitat essenziali per le specie ittiche dell’adriatico. Coordina la serata Vittoria Gnetti, Biologa marina.

Per informazioni: Flavio Angelini 3343115150 Online su piattaforma zoom: https://us02web.zoom.us/j/86566081862?pwd=bFJLRE5NS1JBWXJmYlRjcFVzTmF1UT09 ID riunione: 865 6608 1862 Passcode: 278914






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 20-05-2021 alle 09:09 sul giornale del 21 maggio 2021 - 399 letture

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