No a ddl Zan: dopo Vallefoglia anche l'opposizione di Tavullia, schierata insieme al Popolo della Famiglia

"Questo per me sarebbe già sufficiente a darne un giudizio negativo. Senza contare - continua- che non esiste alcuna emergenza omotransfobica e il vero obiettivo è silenziare e reprimere ogni forma di dissenso nei confronti dell'ideologia LGBT, con la pretesa addirittura di insegnarla, o meglio inculcarla, fin dall'infanzia ai nostri figli. Mi fa orrore che le donne vengano contemplate come una minoranza, ghettizzate e ridotte a una delle infinite sfumature di genere, legittimando di fatto una indeterminatezza giuridicamente inammissibile, attribuendo nel contempo ad un giudice, come fa l'art. 4, il potere di decidere secondo il proprio convincimento personale, quali opinioni possano o meno essere considerate idonee a determinare atti violenti o discriminazioni, in mancanza (voluta) di una chiara e univoca definizione della fattispecie di reato che si vuole punire. Tutto ciò è inaccettabile."
"Se fosse approvato il ddl Zan, - aggiunge Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia- un partito come il Popolo della Famiglia, ma probabilmente anche un' associazione come ProVita e Famiglia, che si schierano apertamente e democraticamente, nel rispetto dell'art 21 della nostra Costituzione, a favore della famiglia naturale e contro l'utero in affitto e le derive dell'ideologia lgbt (sottolineo contro l'ideologia, non contro le persone) potrebbero essere chiusi per legge e i loro responsabili condannati alla prigione.
Non lo dico io ma un Magistrato: Alfredo Mantovano, che in un'intervista, sul ddl in questione, rilasciata a un noto quotidiano nazionale, alla domanda: "Un partito come il Popolo della Famiglia potrebbe esistere?" Risponde: "Con un pubblico ministero molto ligio nel far applicare il ddl, il Popolo della Famiglia verrebbe considerata un'associazione omofoba e, quindi, verrebbe sciolta per legge come se fosse un partito neonazista e i suoi promotori rischiano una condanna fino a sei di reclusione"
Direi che più chiaro di così non potesse essere. Il Popolo della Famiglia continua la sua battaglia contro il ddl Zan e continuerà a difendere (anche nel caso venisse approvato) insieme alla libertà di espressione,anche la libertà di scelta educativa della famiglia (messa a rischio dal ddl) e il diritto naturale dei bambini di avere una mamma e un papà."

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 07-05-2021 alle 08:28 sul giornale del 08 maggio 2021 - 3351 letture
In questo articolo si parla di politica, tavullia, Popolo della famiglia, comunicato stampa
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