Difendiamo "Arim", opera di Arte povera che il maestro Agapito Miniucchi donò alla nostra città

arim pesaro 2' di lettura 12/02/2021 - Non tutti comprendono la cosiddetta "Arte povera", corrente artistica che ha avuto importanti maestri nel nostro paese. Uno di essi, le cui opere sono nelle principali piazze e nei più importanti musei d'arte contemporanea del mondo, è Agapito Miniucchi.

L'opera "Arim" di questo notevole artista, che si trova presso il mare, all'interno dei giardini Nilde Jotti di via Colombo è un dono che il maestro volle fare alla sua amata Pesaro, una "spada nella roccia" che rappresenta l'unione fra il mare (l'onda di acciaio corten) e la montagna. Recentemente mi sono appellato al Comune affinché l'opera, ora decentrata in una posizione non consona, venisse ricollocata dove scelse l'artista insieme alle istituzioni cittadine: in posizione più centrale negli stessi giardini. Ho ricevuto una risposta positiva, di cui sono stato lieto, anche perché le opere d'arte contemporanea in città sono piuttosto trascurate e la risposta del Comune mi ha fatto sperare a un nuovo pensiero diretto alla loro valorizzazione. Poi purtroppo - e lo comprendo, in un periodo tanto duro e complicato, - l'opera non è stata spostata e continua ad essere installata in una posizione marginale che la avvilisce.

Attualmente presso la scultura tecnici e operai stanno conducendo lavori legati alle tubature interrate nei pressi. Non essendo stata approntata alcuna protezione per il monumento e trovandosi in presenza di lavori che richiedono l'impiego di strumenti di scavo, stamattina ho parlato con uno degli operai, raccomandandogli di prestare la massima attenzione all'opera del maestro Miniucchi, specie per quanto riguarda la base in pietra, esposta al lavoro della scavatrice e degli attrezzi manuali. Tuttavia, sono piuttosto preoccupato, perché in genere i protocolli prevedono che le opere d'arte siano tutelate da eventuali danni dovuti a lavori invasivi.

Sollecito chi di dovere ad attuare, se possibile, le misure necessarie alla protezione del monumento "Arim" e a spostarlo al più presto in posizione adeguata nei giardini, come volle l'artista che ne fece dono alla nostra città e come sarebbe bene fare, per restituirle il prezioso valore che ha (anche se è difficile comprenderlo di acchito, dato il linguaggio proprio dell'Arte povera, che tuttavia rappresenta ancora oggi con grande efficacia le contraddizioni del nostro tempo). Grazie a chi perorerà con me questa richiesta, che andrà a beneficio del tesoro d'arte che abbiamo in città e che troppo spesso ci appare come "invisibile".


   

da Roberto Malini





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-02-2021 alle 08:15 sul giornale del 13 febbraio 2021 - 816 letture

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