Confcommercio porta in piazza tutte le categorie: "fateci lavorare"

Piazza del Popolo di nuovo piena questa mattina in occasione della manifestazione organizzata dalla Confcommercio di Pesaro e Urbino che ha visto la partecipazione non solo dei ristoratori e del comparto Ho.re.ca (hotel, ristoranti, bar..) ma anche di altre categorie particolarmente penalizzate dall’ultimo Dpcm.
In piazza infatti anche associazioni sportive, gestori di palestre e operatori del turismo.
«Abbiamo rispettato le regole e ci siamo adeguati, vogliamo solo continuare a lavorare». Ecco in coro la volontà di tutti contro le ultime decisioni del Governo.
Rappresentanti della Confcommercio, esercenti e ristoratori tutti uniti in una protesta pacifica e nel rispetto delle regole, prendendo le distanze anche da quanto si è verificato lunedì sera dopo l’altra manifestazione sempre in piazza, anche quella pacifica ma poi terminata con la polizia nei locali del ristoratore.
Poi il flash mob con i cartelli in aria su cui la scritta “tasse” dominava in rosso. E’ stato osservato un minuto di silenzio a simboleggiare la chiusura e quindi la morte dell’attività poi alla fine tutti i partecipanti all’unisono hanno strappato il cartello.
Si sono quindi susseguiti gli interventi dei rappresentanti di categoria come Davide Ippaso, marco Arzeni, Mario di Remigio, Marco Paolini e alcuni tra gli imprenditori presenti.
«Il decreto ristoro? Bene ma sono briciole perché da marzo fino ad oggi abbiamo perso cifre molto considerevoli – spiega Mario Di Remigio presidente dell’associazione ristoratori di Confcommercio – e ora che nel nostro territorio è anche periodo di tartufo la chiusura serale dei ristoranti è un grave danno»
Dopo le proteste ecco le proposte esposte dalle Fipe Confcommercio in un documento programmatico di sintesi.
1) Esonero da tasse, contributi e imposte almeno fino al 31 dicembre 2020
2) Fondo perduto da erogare alle aziende proporzionale alle perdite di chiusura o di limitazione dell’orario di apertura dell’esercizio
3) Ripristino orario di chiusura per i pubblici esercizi al precedente Dpcm ovvero alle 24
4) Credito di imposta per tutti gli affitti e le locazioni proporzionale al periodo di chiusura o alla limitazione dell’orario di apertura
5) Calmierazione dei prezzi riguardanti le utenze oltre alla dilazione automatica del pagamento delle bollette durante i periodi emergenziali.
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Questo è un articolo pubblicato il 28-10-2020 alle 13:03 sul giornale del 29 ottobre 2020 - 892 letture
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