Alta tensione al pronto soccorso, detenuto aggredisce un agente di polizia

pronto soccorso 2' di lettura 21/09/2020 - Le Organizzazioni Sindacali ancora una volta, denunciano l’ennesima vile aggressione ai danni di un appartenente della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Pesaro.

Lo scorso venerdì 18 settembre si è reso necessario l’invio dal Carcere di Pesaro di un detenuto italiano con evidenti problemi di natura psichiatrica, presso il locale Pronto Soccorso dell’Ospedale San Salvatore. Il detenuto una volta giunto nel locale nosocomio, scortato da un adeguato numero di Poliziotti Penitenziari, nell'attesa dell'arrivo del medico presso l'ambulatorio, ha cominciato a pronunciare a voce alta prima frasi sconnesse e successivamente ad inveire ed aggredire il personale di Polizia penitenziaria.

Subito dopo lo stesso si è alzato dal lettino e si è diretto verso una vetrinetta presente in ambulatorio con l’intento di rompere il vetro, ma solo grazie al tempestivo intervento del personale di Polizia penitenziaria che con grande professionalità ha evitato che il detenuto seminasse panico e disordine all’interno del Pronto Soccorso, dove erano presenti in quel momento bambini e persone in attesa di essere visitate.

Ad avere la peggio è stato un Assistente di Polizia Penitenziaria appartenente alla scorta che ha accompagnato il detenuto all’Ospedale, il quale ha riportato una contusione alla mano con una prognosi di giorni 5 (cinque). Per il detenuto è stato necessario il T.S.O. da parte del personale medico, il quale a fatica è riuscito a sedare e contenere il recluso.

Le Organizzazioni Sindacali (Osapp, Uilpa, Uspp, Fp-cgil, Fns-cisl, Cnpp) sono costrette ad evidenziare le ulteriori problematiche che affliggono e permangono all’interno del Carcere di Pesaro, dove sono sempre più numerosi i detenuti affetti da problemi di natura psichiatrica, tant’è che nel mese corrente si è reso indispensabile il T.S.O. per un altro detenuto, resosi responsabile della distruzione e dell’incendio della propria camera detentiva. A rendere difficoltosa la gestione di determinati soggetti è l’assistenza sanitaria penitenziaria dell’Istituto Pesarese, la quale non è garantita h 24 e non ha la competenza e il personale sanitario in grado di assistere e gestire determinate patologie di natura psichiatrica.

Il tutto ricade negativamente sull’operato dei Poliziotti Penitenziari, ai quali si pretende che svolgano le proprie mansioni e i vari compiti istituzionali, senza avere nessun apporto da parte di figure professionali preposte all’assistenza di tali soggetti, cagionando quotidiane aggressioni ed insulti ai danni degli operatori penitenziari, nel silenzio assordante dei Superiori Uffici.


   

di Redazione





Questo è un articolo pubblicato il 21-09-2020 alle 09:38 sul giornale del 22 settembre 2020 - 4141 letture

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