Covid, Doglioni (Lega): immigrati clandestini senza alcun controllo

immigrati 2' di lettura 24/07/2020 - Incredibile la vicenda accaduta a Cartoceto dove 7 immigrati tunisini hanno fatto perdere le loro tracce dalla struttura di accoglienza gestita dalla "Associazione Incontri per la Democrazia”, nonostante l’obbligo di quarantena disposta dal Ministero per gli stranieri giunti in Italia dai paesi ritenuti a rischio Covid.

Dal sito della Farnesina infatti, è chiaramente indicato che vi è l’obbligo di quarantena di 14 giorni per chi arriva da paesi extra Cee, tra cui la Tunisia. Oltre a ciò, agli immigrati giunti clandestinamente in Italia viene fatto anche il tampone, proprio per accertarsi delle loro condizioni di salute. In questo caso i 7 fuggiaschi non hanno neppure atteso l’esito del prelievo, in spregio anche alle migliaia di italiani che sono prigionieri della propria abitazione e che sono in attesa del tampone per potersi liberare della quarantena.

Mentre per gli Italiani scatterebbero pesanti sanzioni pecuniarie se non anche una denuncia penale se disattendi questa obbligatorietà, per i cosiddetti migranti non succederà nulla, neppure l’espulsione, e questo sinceramente è ancora una volta inaccettabile.

Oltre a tutto ciò, la cosa assurda è che la nostra provincia, con più di 500 decessi per Covid, è una delle provincie più colpite d’Italia. La metà dei casi marchigiani, tanto per dare un ordine di grandezza della gravità, e perciò non si dovrebbe neppure permettere di aumentare il rischio di possibili ulteriori contagi come quelli legati alla accoglienza dei migranti nelle strutture di Pesaro-Urbino. Almeno per decenza, per rispetto alle centinaia di morti che abbiamo subito, per rispetto alle famiglie che hanno perso il loro caro in questa terribile malattia.

L’intervento del sig. Prefetto è d’obbligo, per sollecitare il Ministero degli interni a sospendere l’invio dei richiedenti asilo nella nostra provincia e sopratutto per garantire il rispetto della quarantena obbligatoria.

Di certo non vogliamo vedere le camionette delle forze dell’ordine a presidiare gli accessi alle case di accoglienza, anche perché le nostre forze di polizia sono comandate a controlli di tutto i l territorio e sono anche sotto organico da anni, ma una soluzione deve essere intrapresa. La più semplice è quella non concedere la nostra provincia al sistema di accoglienza.


   

da Lodovico Doglioni
Segretario provinciale Lega Pesaro Urbino





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-07-2020 alle 09:59 sul giornale del 25 luglio 2020 - 585 letture

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