Le parole del Piano sanitario non bastano: stop alla privatizzazione, si torni a potenziare il pubblico

sanità| 2' di lettura 11/01/2020 - La privatizzazione dei servizi sanitari e l’edilizia ospedaliera finanziata da privati restano per il Forum provinciale per i Beni comuni i due rischi più grandi per la tenuta del sistema sanitario pubblico, su cui la Regione a quanto pare tirerà dritto anche in futuro.

Infatti, pur di fronte alla evidente necessità di cambiare registro, neppure la recente bozza di Piano sanitario ferma la previsione di piccole cliniche private (vedi Fano e Sassocorvaro) e di grandi ospedali finanziati dai privati:

1) la privatizzazione dei servizi sanitari: anche nel 2019 è stata ampliata l’incomprensibile cessione a privati di servizi sanitari pagati con risorse pubbliche. La narrazione a supporto di questi processi, non essendoci evidentemente altri dati disponibili, è che le Marche sarebbero una delle regioni con la più bassa percentuale di privato nella sanità pubblica, dimenticando forse che nella provincia di Ascoli le strutture private convenzionate con i loro 300 posti letto gestiscono il 35 % del totale provinciale.

Riteniamo comunque inaccettabile che si parli di percentuali e non delle ragioni degli affidamenti di servizi a privati e dei presunti vantaggi e differenze in termini di costi, di livelli di sicurezza o di appropriatezza delle prestazioni, di trattamento dei lavoratori, di modalità di selezione dei soggetti privati e di monitoraggio dei loro risultati.

2) l’edilizia ospedaliera finanziata da privati: anche in questo settore non si hanno notizie sui costi complessivi dei servizi che verrebbero dati in concessione con i project financing. Ad esempio il progetto di fattibilità per il nuovo ospedale a Muraglia di Pesaro resta segreto, anche se in Regione è approdato da quasi due anni e l’analisi costi benefici la stanno valutando in tanti, compreso in futuro la Commissione regionale, tranne purtroppo i cittadini e gli amministratori che la chiedono da anni.

Altri finanziamenti privati sono previsti per i nuovi ospedali nelle province di Macerata e di Ascoli Piceno, ma la Regione invece di fornire l’elenco di quanto ci costerebbero nei prossimi 30 anni tali investimenti privati per i nuovi edifici risponde alle critiche con un elenco di investimenti pubblici che peraltro derivano in parte da finanziamenti di diversi anni fa e riguardano anche interventi su edifici esistenti.

Per concludere: privatizzazione e project financing non si fermano e le parole del nuovo Piano sanitario a noi appaiono davvero troppo deboli per contrastarli.


da Forum Provinciale per i Beni Comuni
Pesaro e Urbino





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-01-2020 alle 00:56 sul giornale del 12 gennaio 2020 - 1992 letture

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