Lupi a Pesaro: continua il terrorismo mediatico. LAC: stiamo valutando una denuncia per "procurato allarme"

lupo 4' di lettura 23/12/2019 - Anche a ridosso delle festività natalizie, siamo costretti a dover commentare l’ennesimo articolo allarmistico e diffamatorio nei confronti dei lupi, guarda caso proveniente sempre dal pesarese e dalle solite testate giornalistiche.

Questa volta a recitare la parte degli “esperti” e dei “testimoni” sono due personaggi che si definiscono “guardie zoologiche” e che in poche righe riescono ad inanellare una sfilza di falsità e di affermazioni prive di qualsiasi fondamento scientifico e tese solamente ad alimentare odio nei confronti dei lupi e ad infondere allarme e paura nella popolazione. A cominciare dalla falsa affermazione che i lupi si “riproducono velocemente”, addirittura “al ritmo di 4 cuccioli ogni 6 mesi”, quando invece il loro ciclo riproduttivo avviene solo una volta l’anno! Per poi continuare, sottolineando “il loro fortissimo istinto predatorio, che utilizzano con una tecnica di attacco quasi umana”…

Non sapevamo che i lupi si fossero così tanto evoluti da addestrarsi in qualche campo paramilitare! Ma la “perla” è quando una delle due presunte “guardie zoologiche” afferma con certezza che essi potrebbero anche attaccare l’uomo, visto che “vengono segnalati casi in diverse parti d’Italia”!!! Saremmo veramente curiosi se costui ci elencasse uno ad uno questi presunti casi, dal momento che la casistica ufficiale, a livello mondiale, afferma invece che non sono mai stati registrati attacchi all’uomo da parte di lupi da almeno 150 anni ad oggi!

L’unica cosa vera dell’articolo è quando si dice che i lupi sono scesi a valle o in prossimità dei centri abitati per inseguire caprioli e cinghiali. Solo che però si omette volutamente di rivelare il vero motivo per cui gli animali selvatici, invece di starsene tranquilli nel loro habitat naturale in montagna, scelgano di venirci a trovare a casa o di andare in villeggiatura al mare, rischiando per questo anche di finire vittime di incidenti stradali, come purtroppo accade sempre più di frequente.

Lo sveliamo noi il motivo: le battute di caccia al cinghiale! Le braccate al cinghiale, infatti, praticate da decine e decine di cacciatori armati fino ai denti e con mute di cani agguerriti, che vengono sguinzagliati per spingere i cinghiali verso altri cacciatori appostati per ucciderli, terrorizzano tutti gli animali selvatici, non solo i cinghiali, spingendoli verso i centri abitati per cercare rifugio e tranquillità, visto che nelle città vige il divieto di caccia! E siccome la preda preferita dal lupo è proprio il cinghiale, questi a loro volta seguono le loro prede, spingendosi fino alle nostre città.

Si tratta di un fenomeno ormai conosciuto da molti anni e ben documentato dalle foto trappole, ma siccome non ci sono fatti o evidenze che dimostrino che nello stesso periodo siano anche aumentati attacchi di lupi alle greggi o agli animali domestici, né tantomeno all’uomo, continuare a fomentare l’opinione pubblica contro il lupo ha un solo nome: terrorismo mediatico! Anche perché l’unica categoria a guadagnarci da questa campagna diffamatoria e di odio nei confronti dei lupi è, guarda caso, quella dei cacciatori di cinghiale, che hanno trasformato il loro “passatempo” preferito in un vero e proprio business, grazie alla vendita dei capi abbattuti ai ristoranti di cacciagione.

Il lupo, infatti, cibandosi prevalentemente di cinghiali, rappresenta il loro principale competitor! Ma mentre il lupo seleziona le proprie vittime, uccidendo soprattutto gli individui giovani o quelli debilitati, tenendo in questo modo sotto controllo la popolazione del cinghiale, i cacciatori ammazzano soprattutto gli individui adulti, in particolare le femmine capobranco, determinando quindi la destrutturazione dei branchi, l’aumento del loro tasso riproduttivo, la riproduzione precoce delle femmine e una dispersione sul territorio soprattutto dei giovani, che poi sono quelli che creano maggiori danni alle coltivazioni agricole e che determinano più incidenti stradali.

Non crediamo sia frutto del caso, quindi, che una delle “guardie zoologiche” intervistate sia stata in passato anche consigliere regionale e che nel corso della sua attività politica si sia distinto nel proporre mozioni e proposte di legge in favore della caccia… Come pensiamo non sia una coincidenza che, proprio alcuni mesi fa, un altro consigliere regionale, tuttora in carica, Federico Talè (Italia Viva), abbia presentato la Proposta di Legge n. 309/19, che vorrebbe riaprire la caccia al lupo, “nell’esigenza di porre rimedio agli attacchi sempre più frequenti da parte dei lupi nei confronti degli allevamenti ovini e caprini”, senza peraltro riportare anch’egli dati o censimenti effettivi, che dimostrino oggettivamente questa presunta escalation predatoria da parte dei lupi.

Ciò che invece la LAC ed altre associazioni ambientaliste ed animaliste stanno valutando seriamente di fare è se vi siano gli estremi per procedere con una eventuale denuncia per “procurato allarme”, non solo nei confronti di chi mette in giro ad arte queste falsità sul lupo, ma anche di quelle redazioni e di quei giornalisti che si prestano volentieri a fare da cassa di risonanza per questa campagna terroristica mediatica senza precedenti!






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-12-2019 alle 09:44 sul giornale del 24 dicembre 2019 - 6306 letture

In questo articolo si parla di attualità, caccia, lac marche

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