Museo nazionale Rossini, inaugurazione martedì 11 giugno con le città creative Unesco della musica

Museo nazionale Rossini 2' di lettura 21/05/2019 - Quattro sale già pronte, altre sei in fase di allestimento. L’anteprima del Museo nazionale Rossini a Palazzo Antaldi parte con il Pleyel restaurato, appartenuto al Cigno e suonato per l’occasione dall’allievo del Conservatorio Federico Umbri. «Sarà il luogo della grandezza, rappresenterà l’eredità rossiniana», dice Daniele Vimini.

«Un museo che contiene musica, ma dove si farà anche musica dal vivo. E ospiterà anche mostre temporanee». Apertura ufficiale l’11 giugno. Ma nel giorno dell’assaggio, tra documenti e supporti multimediali, Matteo Ricci rimarca: «L’inaugurazione sarà mondiale. Rossini per noi è patrimonio dell’umanità e avremo a Pesaro le città creative Unesco della musica. Da subito abbiamo lavorato con le istituzioni rossiniane e musicali della città su due dossier, che hanno cambiato la storia culturale della città». Il riferimento è al riconoscimento Unesco, «inseguito da tempo e finalmente ottenuto». Che fa il paio con «il 150esimo di Rossini: occasione straordinaria per promozione e investimenti». Quindi: «Il museo – prosegue Ricci - è uno degli investimenti più importanti. Con un milione di euro ottenuto dallo Stato, attraverso la legge speciale, per realizzarlo».

Il sindaco cita le collaborazioni con Fondazione Carisp, ricordando Gianfranco Sabbatini: «Voleva dare un futuro a Palazzo Antaldi. L’idea di abbinare solidarietà e cultura oggi prende forma». E ringrazia la Fondazione Rossini e il collezionista Sergio Ragni. Insomma: «C’è una città che vuole vivere di musica tutto l’anno. Sarà una struttura straordinaria: Rossini e la musica sono la punta di diamante per veicolare il resto dell’offerta della città. Questa è la sfida: una delle prime cose che faremo nel nuovo mandato sarà candidare Pesaro a città europea della cultura 2033. Mi auguro con Urbino. La strategia ha bisogno di uno sguardo lungo: vogliamo offrire una rete di città italiane della cultura ai nuovi flussi di turisti che verranno dall’Asia».

Sono intervenuti il direttore scientifico della Fondazione Rossini Ilaria Narici, il collezionista Sergio Ragni, il direttore di Sistema Museo Silvano Straccini, il vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio Marco Martelli. Oltre ad Alessandro Mari della Scuola Holden fondata da Baricco, che ha curato testi e audio del percorso espositivo.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 21-05-2019 alle 15:09 sul giornale del 22 maggio 2019 - 1979 letture

In questo articolo si parla di attualità, matteo ricci

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