Prg più flessibile, Fuoricentro: "Strada sbagliata per governare il futuro della città"

Lista Fuoricentro 2' di lettura 14/05/2019 - A seguito delle dichiarazioni del Sindaco candidato Matteo Ricci, riportate dalla stampa, che promette un PRG “più flessibile” FUORICENTRO, che giusto ieri ha tenuto un dibattito pubblico sull’argomento, ribadisce la propria convinzione che questa sia la strada sbagliata per governare il futuro della città.

Che in città si debba costruire sul costruito, sono tutti d’accordo, che non vi sia più una grande richiesta edificatoria a causa della crisi economica è sotto gli occhi di tutti. E’ anche altrettanto evidente che la pressione del vecchio modello di sviluppo sull’ambiente sia insostenibile. Ricordiamoci che abbiamo la Terra in prestito dai nostri nipoti. FUORICENTRO è convinta che è tempo di cambiare paradigma dello sviluppo cominciando da un nuovo Piano Strategico che dovrà essere scritto facendo un’analisi accurata delle condizioni economiche, sociali, dei bisogni di cura, delle potenzialità e dei limiti del territorio, non solo comunale ma di tutta l’area.

Fatta questa analisi, le priorità devono essere definite in un processo condiviso e partecipato e così gli strumenti per perseguirle. Parti sociali, professionisti, scuole e Università, conoscenze diffuse, cittadini/e dovranno essere mobilitate in un processo di ideazione collettiva del quale il Comune dovrà tenere le fila, insieme ai comuni che vorranno collaborare ad un Patto Strategico di Area. Da questa collaborazione emergeranno gli strumenti ed i percorsi per una continua ridefinizione delle esperienze realizzate, valutando i cambiamenti delle condizioni e delle tecnologie che suggeriranno miglioramenti. Il monitoraggio dei processi e le valutazioni in itinere, come prevede la normativa europea, sono indispensabili per aggiustare il cammino nel tempo.

Tutto deve essere fatto in modo che sia chiara e condivisa la visione di governo del territorio che si vuole perseguire e che ogni intervento sia valutabile alla luce di questa, e non di quello che sta nella testa di un amministratore. I PRG flessibili e contrattati con i pochi portatori di interessi economici ancora rimasti fanno parte di una cultura di governo vecchia e che va definitivamente superata, anche perchè nel periodo storico di crisi “planetaria”(come qualcuno l'ha definita) che abbiamo vissuto e dalla quale non siamo ancora del tutto usciti c'è bisogno di attivare un percorso di sviluppo locale socialmente partecipato e condiviso in cui si affermi ed emerga il senso di appartenenza a una società locale , dove il locale non è il “localismo”ma il luogo, lo spazio di produzione e fruizione collettiva di beni comuni..






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 14-05-2019 alle 00:08 sul giornale del 15 maggio 2019 - 466 letture

In questo articolo si parla di politica, Fuoricentro

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