Martina a Festa Pesaro: “C’è troppo bisogno di PD in Italia”

Maurizio Martina 7' di lettura 01/09/2018 - Piazzale Collenuccio gremito, oltre ogni previsione, per ascoltare l’intervento del segretario nazionale PD Maurizio Martina, ormai abituato al calore e alla passione politica della piazza pesarese, intervistato da Roberto Vicaretti di RaiNews24:

“Il momento che stiamo attraversando è molto tosto – ha esordito Martina, dopo avere ricordato i suoi inizi nella sezione bergamasca di Mornico al Serio - ma è straordinario mettere a disposizione la passione per il proprio partito. Per me è un onore essere segretario dopo il percorso che ho fatto. Ora guardiamo avanti”. Sulla linea del partito: “C'è un rischio democratico e l'unità è un valore. Non facciamo discussioni politiciste che coinvolgono solo pochi. A me interessa recuperare i nostri elettori che guardano altrove o si astengono”. Sulle frequenti polemiche interne: “Non possiamo battibeccarci soffermandoci sulle virgole di un’intervista, perché altrimenti significa che non siamo un pezzo della soluzione, ma un pezzo del problema”.

Poi le soluzioni: “Il PD ha le risorse per trovare le risposte e le soluzioni. Non esiste cercare una soluzione per l’Italia, al di fuori dell’Italia. Poi Macron è una figura di riferimento per ciascuno di noi, ma non rappresenta una soluzione utile al caso italiano. Non giochiamo a chi trova la chiave programmatica più esaltante. Riflettiamo sui principi e sui valori che sono in ballo con l’appuntamento delle prossime elezioni europee del maggio 2019”. Sull’Europa: “Il vecchio continente, nel secondo dopoguerra, ha partorito pace e giustizia. Non dimentichiamocelo, e ricordiamolo a chi non lo sa. Facciamo scattare la molla dei valori e dei principali, altrimenti sarà dura battere Salvini”.

Sul congresso: “Il congresso lo faremo prima delle elezioni europee, ma è già iniziato un lavoro sui temi per ricollegare il PD al Paese. Dopo il forum di Milano in programma a fine ottobre, chiameremo migliaia di persone in piazza per costruire l'alternativa”. Sui sogni di chi ha idee di sinistra: “Manca alla sinistra mondiale un sogno comune, del quale in tanti si appassionino dando il meglio di loro in una nuova avventura politica. Registro un vuoto non solo in Italia, ma in tutta Europa, dalle parti delle forze politiche di sinistra. Noi siamo in cerca di un riferimento globale che attualmente non c’è. Condivido Walter Veltroni quando dice che dobbiamo riconquistare la dimensione del sogno e la capacità di indicare un orizzonte”. Sul proprio futuro: “Non mi interessa stare a discutere adesso del mio futuro. Di certo, per la mia quota di responsabilità, farò ancora il mio mestiere, darò un contributo. Ma il mio lavoro di segretario termina con il prossimo congresso e sono concentrato nell’esercitare appieno il mio ruolo adesso”. Su ciò che non serve al dibattito sul PD: “Non mi convince la discussione sul cambiamento del nome e del simbolo del partito. Si deve partire da un progetto che risponda alle inquietudini di questo tempo”.

Sui corpi intermedi: “Costruiamo un nuovo rapporto con i corpi intermedi e sfidiamo i sindacati sulle nuove sfide. Non lasciamo il tema del reddito di base ai Cinque Stelle, facciamo anche noi proposte alternative per guidare il cambiamento odierno”. Infine, la chiusura: “In funzione dei leader di domani di tutto il centro-sinistra europeo e mondiale, dobbiamo imparare ad accompagnare i vertici dei nostri partiti, soprattutto nei momenti di difficoltà. Questo non è un problema di Martina, ma è una necessità per le leadership di domani. Altrimenti le primarie rimangono solo un moto di passione che dura una domenica, e non l’inizio, ogni volta, di una stagione politica appassionante, nuova e vissuta con spirito comunitario. Scrolliamoci di dosso questa rassegnazione, che non ci deve appartenere. Ed entro la fine di settembre scenderemo in piazza per esprimere il nostro dissenso al governo gialloverde, rilanciando il PD”.

Nel pomeriggio, conversazione con tanti punti di convergenza tra il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e l’ex sindaco di Pavia, ora deputato di Forza Italia, Alessandro Cattaneo. Moderazione affidata, come per l’intervista serale a Maurizio Martina, al giornalista di RaiNews24, Roberto Vicaretti. Nel corso del confronto, si è registrata perplessità, e a tratti larga contrarietà, nei confronti delle politiche palesate finora dal governo gialloverde, e orientamenti comuni, ad esempio sul ruolo che l’Italia deve giocare in Europa. “Oggi il vento va verso i movimenti populisti – esordisce Gori, candidato PD alle scorse regionali lombarde - ma non significa che le loro soluzioni si traducano in quello che le persone si aspettavano da loro. Penso che nel giro di qualche tempo assisteremo al diminuire dell’entusiasmo popolare nei confronti della coalizione del sedicente cambiamento”. Sull’Europa e i leader europeisti: “Trovo curioso mettere in dubbio il ruolo di Macron, che da mesi è uno dei principali riferimenti di tutte le forze che si riconoscono nell’europeismo. Bisogna cercare di valorizzare ciò che unisce le forze pro-Europa contro i movimenti sovranisti, non sottolineare le differenze”.

Sulla globalizzazione e l’immigrazione: “Chi è sindaco non può non vedere il disagio – prosegue Gori -. Non si tratta solo di un disagio economico, ma anche identitario. Le persone faticano ad orientarsi nel mondo globalizzato. Ma sottolineo che mai avremmo pensato di sentire delle frasi così cattive contro gli stranieri. L’immigrazione non è in sé un problema, ma la sua gestione deve essere certamente migliorata”. Sulla prossima Legge di Stabilità: “I mercati attendono il governo sulla legge di bilancio – anticipa Gori -. Se stiamo alle parole di questi mesi, ci sarà uno sforamento senza senso di tutti i parametri che l’Italia ha condiviso in sede europea. E francamente, secondo me i tanto sbandierati reddito di cittadinanza e flat tax non vedranno la luce nella maniera promessa in campagna elettorale, ma verranno calmierati per evitare scontri con l’Europa”.

Sul PD: “Non dobbiamo azzerare la storia del Partito Democratico. Abbiamo fatto degli errori, ma sempre tenendo insieme una linea basata su progresso, attenzione a chi è in difficoltà, redistribuzione delle risorse. Penso che ciò che manca adesso al PD, in parte sarà colmato dalla situazione reale che i cittadini si troveranno di fronte, purtroppo, nei prossimi mesi”. Ancora sullo spirito con cui i democrat dovrebbe vivere il proprio partito: “Io mi aspetto che vecchi e nuovi leader lavorino insieme. Ci unisce l’attenzione che abbiamo sempre avuto per i cosiddetti ultimi: da questo dobbiamo ripartire”. Infine, la chiusura di Gori, con applauso del pubblico pesarese: “Non ha senso tenere le porte chiuse, ma non bisogna fare tre passi indietro rispetto al rinnovamento di questi anni. Il riformismo, anche nel PD, è la strada giusta”.

Intanto, per tutti i democrati, e per chi volesse liberamente partecipare, si avvicina l’appuntamento con il pranzo di chiusura di Festa Pesaro, fissato per domenica 2 settembre alle ore 12.30 in piazza del Popolo: menu fisso con bruschette, bis di primi, secondo, contorno, dolce, caffé e bevande a 20 euro. In caso di maltempo il pranzo avrà regolare svolgimento al Mercato delle Erbe con ingresso da via Branca. Prenotazioni entro venerdì 31 agosto ai seguenti recapiti: 366.6394834 - 333.2203926 - 349.0607760.

Per consultare il programma digitare www.festapesaro.it. Dirette social dai dibattiti e dai luoghi della festa tutti i giorni, su Facebook, Twitter ed Instagram.


Ph Luca Toni


   

da PD Pesaro Urbino




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 01-09-2018 alle 00:26 sul giornale del 02 settembre 2018 - 6795 letture

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