Sessantenne, benestante, di istruzione elevata: ecco lo spettatore tipo del ROF

Rossini Opera Festival 2' di lettura 23/04/2018 - Il gruppo di ricerca dell’Università di Urbino Carlo Bo, LaRiCA - Osservatorio sui pubblici dello spettacolo dal vivo, ha realizzato nella scorsa estate Il ROF e il suo pubblico: una storia di legami forti, indagine sistematica sul pubblico del Rossini Opera Festival allo scopo di profilare gli spettatori attraverso la rilevazione sia delle loro caratteristiche socio-demografche, sia delle attitudini e dei comportamenti di fruizione culturale che li caratterizzano.

La ricerca, curata da Roberta Bartoletti, Laura Gemini e Stefano Brilli con la consulenza di Mario Corsi per l’analisi statistica dei dati, è stata svolta attraverso la somministrazione di questionari anonimi, in lingua italiana e inglese, a un campione casuale auto-selezionato di pubblico del ROF intercettato durante sei serate di rappresentazione delle opere principali del Festival: la totalità delle quattro rappresentazioni di Torvaldo e Dorliska (Teatro Rossini, 12, 15, 18 e 21 agosto 2017), una replica de Le siège de Corinthe (Adriatic Arena, 19 agosto) e una replica de La pietra del paragone (Adriatic Arena, 20 agosto). Sono stati raccolti 570 questionari compilati, corrispondenti al 10% degli arrivi. Il ROF 2017 ha fatto registrare 15.868 presenze.

Alla luce dei risultati dell’analisi, lo spettatore tipo del ROF è di età intorno ai sessant’anni, benestante, di istruzione elevata (il 73,9% degli italiani e l’80% degli stranieri ha una laurea o un titolo di studio superiore), fortemente fidelizzato (l’83,7% è un pubblico abituale), soggiorna in zona sei notti, visita musei e mostre e ama lo shopping. Durante l’anno va più spesso all’opera che al cinema: è un appassionato e vorace melomane, tendenzialmente “univoro” e filologo.

La ricerca si chiude affermando che secondo il suo pubblico il ROF è un Festival che continua a rispondere alle sue aspettative. Il legame affettivo verso il ROF si traduce in un duplice aspetto: quello filologico con il patrimonio musicale di Rossini e quello turistico del soggiorno-ritorno all’estate pesarese. La frase-bandiera che riassume l’opinione dello spettatore medio è: “Seil Festival rimane così com’è, continuo a venire a Pesaro ogni estate”






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-04-2018 alle 08:21 sul giornale del 24 aprile 2018 - 611 letture

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