VivereVerde: i fiori di carta dell'Elicriso

VivereVerde: i fiori di carta dell'Elicriso 3' di lettura 20/04/2017 - L'Elicriso viene chiamato anche fiore di carta o fiore di paglia, facile da coltivare e da mantenere.

Elicriso (Helichrysum bracteatum)

Erbacea appartenente alla famiglia delle Compositae (o Asteraceae), questo genere comprende numerosissime specie che hanno colonizzato diverse parti del globo: Asia, Sud Africa, attorno al bacino del Mediterraneo e soprattutto in Australia. Di questo gran genere (Helichrysum) ne fanno parte anche piante suffruticose e arbusti di medie dimensioni.
Andiamo più nello specifico: l’Helichrysum bracteatum raggiunge i 150 cm di altezza, i fusti sono eretti, rigidi e scabri, si ramifica facilmente fin dalla base, le foglie sono alterne, oblunghe o lanceolate e acuminate, lunghe fino a 12 cm. I fiori sbocciano dalla primavera fino ai primi freddi dell’autunno in ottobre, sono dei capolini, larghi sino a 7-8 cm, solitari e portano fiori centrali di colore giallo o aranciato, molto particolari sono le scaglie dell’involucro, disposte su più file, con colori che vanno dal crema (le inferiori) al giallo oro (le superiori), ma che nelle numerose cultivar coltivate possono assumere anche altre colorazioni, dal rosa intenso, rosso, violetto, perfino bianco. Un fiore, questo, che si presta molto bene anche per le composizioni secche poiché hanno la proprietà di durare anche per molti mesi, grazie alla particolare struttura cartacea delle loro brattee. Addirittura, viene incollato come decoro sulle piante grasse, poiché mantiene intatto il colore brillante dei petali.

Coltivazione

Terreno e Impianto

Questa varietà di elicriso non desidera un terreno troppo fertile; si trova a suo agio in giardini rocciosi o in situazioni similari, a condizione che il terreno sia almeno un po’ ghiaioso o sabbioso e perfettamente drenato, perché quasi tutte le specie soffrono per i ristagni d’acqua e per l’umidità dell’inverno.

Se vogliamo seminarle, possiamo farlo in marzo-aprile; la fioritura avviene dopo 2-3 mesi dalla semina.

Invece, per trapiantarle nel vostro giardino, fate prima una buca profonda circa il doppio del vaso dove si trova la pianta. Sul fondo della buca mettete 10 cm buoni di terriccio universale, mettete la pianta e richiudete la buca sempre con il terriccio universale e annaffiate, per facilitare la coesione fra la zolla di radici e il suolo. La densità d'impianto è di 25 piante per metro quadrato, distanti tra loro dai 20 a 30 cm.

Esposizione
Per uno sviluppo equilibrato è consigliabile metterli preferibilmente in zone soleggiate, in pieno sole, o in ombra parziale. È consigliato che queste piante siano collocate in luoghi ben ventilati al fine di prevenire i ristagni di aria carica di umidità che possono favorire l’insorgenza di muffe e malattie fungine. Prediligono il clima mite e non sopportano il freddo, quindi si consiglia di evitare di esporle a una temperatura inferiore ai 10°C; poiché interrompono il ciclo vitale.

Irrigazione
Annaffiare regolarmente da marzo a ottobre, lasciando asciugare molto bene il terreno tra un'annaffiatura e l'altra, sopportano la siccità senza problemi. Consiglio inoltre di controllare bene l’annaffiatura al momento del trapianto in piena terra, poiché non ha ancora ben sviluppato le radici.

Coltivazione in Vaso e Cure colturali
Per quanto riguarda gli esemplari coltivati in vaso, ricordiamo che in genere richiedono maggiori annaffiature, rispetto agli stessi posti in piena terra. Inoltre spesso manifestano maggiore sensibilità alle temperature, molto elevate o molto basse, e alle malattie dell'apparato radicale. Per ottenere i fiori essiccati, le infiorescenze vanno tagliate prima della loro apertura totale, legate in mazzi e appese a testa in giù in un locale freddo, asciutto e buio. In giardino, invece, i fiori appassiti vanno eliminati per stimolare la produzione di nuove infiorescenze.








Questo è un articolo pubblicato il 20-04-2017 alle 08:55 sul giornale del 21 aprile 2017 - 5864 letture

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