“Le buste di Mimì: cronaca di un'adozione”, si presenta il libro di Venanzio Raspa

Biblioteca San Giovanni Pesaro 2' di lettura 01/12/2016 - Sabato 3 dicembre, alle ore 17, alla biblioteca San Giovanni di Pesaro verrà presentato il libro di Venanzio Raspa “Le buste di Mimì: cronaca di un'adozione”, edito da Quodlibet. Insieme all'autore interverranno la scrittrice Maura Maioli e Stefano Seri, presidente dell'associazione A.MO. Attraverso il mondo per un sorriso. L'incontro è organizzato con la collaborazione delle associazioni A.MO. e Il Mantello.

Il libro narra la vicenda dell’adozione di una bambina bulgara di otto anni, Maria, da parte dell’autore e di sua moglie Isabel. Malgrado gli inevitabili ostacoli in cui si sono imbattuti nel percorso di adozione, questa è alla fine risultata una bella avventura. Dopo aver narrato il primo incontro, il “sì” subito pronunciato da Maria e i giorni successivi trascorsi insieme per “socializzare”, la storia racconta come si sia giunti a quel momento, come sia maturata nei genitori la scelta per l’adozione, quali passi hanno compiuto prima dell’arrivo in Bulgaria. Incontri con gli assistenti sociali, scontri con la burocrazia, la scheda che presenta Mimì e una sua foto: una bambina a figura intera, con le spalle al muro, i capelli un po’ lunghi raccolti in due trecce, che stringe la bocca e guarda leggermente di traverso. Segue il tempo dell’attesa, un nuovo incontro in Bulgaria per rendere meno dura una separazione divenuta quasi dolorosa, e infine il viaggio per andare a prendere Maria. Ma non tutto è semplice e le difficoltà non mancano, anche dopo l’arrivo a casa, quando solo una piccola cosa si è compiuta e tutto sarà ancora da fare, insieme.

Dalla quarta di copertina: “Un’adozione non è una gravidanza. I genitori adottivi non sentono cuoricini che battono, piedini che scalciano. Il bambino o la bambina vengono consegnati loro già equipaggiati. A un tratto la bambina è lì, è cresciuta con altri, ha fatto esperienze che tu non conosci né ti potranno essere raccontate per intero, perché quanti possono serbare ricordi nitidi di quando avevano tre, cinque o sei anni? Tuttavia, adottare un bambino reca con sé momenti di un’emozione inimmaginabile, se non hai per la prima volta sentito il contatto di quella mano che cerca la tua, e poi attendi, negli incontri successivi, che accada di nuovo.”

Venanzio Raspa è professore associato di Filosofia teoretica al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Urbino, dove attualmente insegna Filosofia teoretica, Propedeutica filosofica ed Estetica. Si occupa di ontologia, filosofia della logica, estetica, filosofia classica tedesca e filosofia austriaca. Nel 2011 lui e sua moglie Isabel hanno adottato Maria; di quell’avventura questo libro vuole essere la cronaca.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 01-12-2016 alle 11:52 sul giornale del 02 dicembre 2016 - 1011 letture

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