VivereVerde: orto fai da te, come coltivare la melanzana nera e bianca

VivereVerde: orto fai da te 6' di lettura 26/05/2016 - Come poter coltivare la melanzana in vaso e da oggi anche la melanzana bianca!

Melanzana (Solanum melongena L.)
Erbacea annuale, appartenente alla famiglia delle Solanaceae e originaria delle zone calde dell’Asia meridionale, forse dall’India orientale. È una pianta molto coltivata in tutte le regioni italiane ed è caratterizzata da un fusto eretto, erbaceo e parzialmente lignificato, di altezza anche superiore ai 70 cm. Le foglie sono di forma variabile secondo il punto d’inserzione, da ovale ad acuta. Di frequente sono presenti delle spine anche sulle nervature della pagina inferiore delle foglie. I fiori, piuttosto grandi e di tinta violetta, nelle varietà tradizionali sono solitari.
Il frutto è una bacca carnosa collegata alla pianta da un lungo peduncolo, spesso legnoso, ricoperto di spine, come il calice che avvolge parte del frutto; può essere di colore diverso secondo la varietà: possiamo trovarli bianco avorio, rosato, lilla, violetto più o meno intenso, fino al nero. A completa maturazione la buccia cambia colore e può presentare tinte variabili dal giallo all’ocra. I semi sono numerosi e di color giallo paglierino. Recentemente sono state ottenute varietà senza semi (apirene) molto adatte alla coltivazione in serra in condizioni di freddo e scarsa luminosità. Possiamo trovare in commercio anche la Melanzana Bianca, più dolce della classica nera e con meno semi!.

Coltivazione in vaso

Tipo di vaso

Generalmente la densità d’impianto in pieno campo è 3-4 piante a metro quadro, quindi:

In un vaso rettangolare di 50x40 cm ci sta circa 3/4 piante di melanzana.
In un vaso rotondo di 60 cm di diametro ce ne stanno circa 6/7 piante di melanzana.

La melanzana è dotata di apparato radicale fittonante ma non molto profondo, sufficientemente espanso, in grado di esplorare il terreno fino a una profondità di 50/60 cm, quindi il vaso deve essere alto minimo 20/30 cm.

Terreno
Predilige un terreno soffice e fresco, di medio impasto, dotato di buona fertilità; sono da evitare i terreni troppo compatti e asfittici e situazioni di eccesso idrico che ne compromettono la capacità produttiva e le caratteristiche organolettiche dei frutti. Come il pomodoro, sopporta una concentrazione salina abbastanza elevata e può pertanto essere coltivata in terreni prossimi al mare o con acque moderatamente salse. Andiamo a lavorare bene il terreno e accuratamente, specie se abbiamo un terreno pesante e argilloso, per garantire una struttura ottimale e lo sgrondo delle acque in eccesso.

Esposizione
Predilige un clima caldo, temperato e un’esposizione ben soleggiata; La melanzana è una coltura primaverile-estiva, molto esigente in fatto di luce e calore. Danni irreversibili si hanno con temperature prossime allo zero e prolungate nel tempo. La coltura è molto sensibile alle variazioni di temperatura e di luminosità. Le condizioni ottimali di vegetazione si realizzano con temperature tra 16° e 25°C. Sotto 10°/12 °C si arresta l’attività vegetativa mentre temperature superiori ai 28-30 °C rallentano la crescita e lo sviluppo e determinano cascola fiorale, deformazioni e ingiallimenti fogliari; venti caldi da scirocco e temperature alte possono provocare scottature sui frutti esposti al sole.

Annaffiature
Quando si adacqua, bisogna evitare di bagnare le foglie per non favorire l’attacco di malattie crittogamiche. Dopo la germogliazione o il trapianto in vaso si adopererà un intervento irriguo e le adacquature continueranno regolarmente per tutto il ciclo evitando il verificarsi pericolosi squilibri idrici che possono provocare marciumi apicali ai frutti. Durante la maturazione di questi ultimi si attuerà una riduzione delle annaffiature. Durante il ciclo vitale della melanzana devono essere frequenti e omogenee, in modo da mantenere il terreno sempre umido. Molto efficace allo scopo l’irrigazione a goccia, specie se abbinata alla pacciamatura.

Semina e Trapianto
La semina è fatta in semenzaio, dal mese di febbraio, usando 1,5 g di seme per ogni m2 di semenzaio, da cui si può ottenere un numero di piantine sufficienti per la piantagione di 100 m2 di terreno. È da tenere presente che il seme di due anni ha una facoltà germinativa superiore a quello di 1 anno. Si può seminare anche in alveoli o in vasetti singoli. L’ambiente deve essere riscaldato e luminoso: a 28°C la nascita della piantina avviene in 8-10 giorni. Se è necessario, si esegue in seguito, alla germogliazione dei semi, il diradamento delle piantine, in cui eliminiamo quelle più deboli e dove sono cresciute troppo fitte. Il trapianto va eseguito quando la temperatura si è stabilizzata e non ci sono più rischi di gelate, indicativamente da marzo (al riparo) fino a tutto giugno. Utilizzate del terriccio universale organico per rinvasi.

Cure Colturali
Sostegno: nelle zone ventose è consigliabile legare la pianta a dei tutori, per assicurare un buon ancoraggio al terreno. Si può utilizzare una canna di bambù per ogni pianta, o meglio dei pali con fili di ferro o delle reti tesi per ogni fila.
Sarchiatura: detta anche sfemminellatura, è importante e consiste nell'eliminazione di getti ascellari posti nel tratto di fusto sotto la prima biforcazione. Questi, infatti, sono sterili e producono frutti di pezzatura ridotta, di qualità scadente che, spezzandosi, possono provocare ferite sul fusto. Il momento più indicato per quest’operazione è l’inizio della fioritura.
Sfogliatura: buona norma è anche quella di eliminare le foglie basali ingiallite che possono favorire, essendo più a contatto del terreno, l’insorgere di malattie e ostacolare una buona aerazione della vegetazione. Utile è anche la cimatura, che si esegue quando è alta, circa 30 cm, è bene cimare per favorire la produzione di nuovi fiori; si recide le punte al di sopra della quarta o quinta foglia, in modo da favorire le ramificazioni laterali che a loro volta andranno cimati dopo la comparsa della quarta foglia.

Per la melanzana innestata (molto indicata per fare l’orto sul balcone) è utile anche tagliare tutti i getti emessi dal portainnesto.

Raccolta
Il raccolto si fa scalarmente, è molto legato alla varietà scelta, al luogo in cui si vive, ai metodi di coltivazione attuati: in linee generali andrà da giugno a fine settembre, quando i frutti hanno raggiunto circa il 2/3 del loro sviluppo completo, turgidi e brillanti, prima della maturazione completa dei frutti che devono presentare la polpa ancora compatta.






Questo è un articolo pubblicato il 26-05-2016 alle 09:19 sul giornale del 27 maggio 2016 - 1871 letture

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