Vuelle, salvezza raggiunta: "Punteremo ai play off il prossimo anno"

Ricky Paolini festeggia la salvezza della Vuelle 7' di lettura 25/04/2016 - Missione compiuta. Salvezza raggiunta con una giornata d’anticipo sulla fine di questo durissimo campionato. Pesarobasket tocca il cielo con un dito. Grazie alla sofferta vittoria contro Cantù, la VL Consultinvest ha così ripetuto l’impresa già messa a segno nelle due precedenti stagioni, anche se stavolta, visto il grande equilibrio che ha caratterizzato la massima serie del basket italiano, i biancorossi hanno dovuto conquistare ben 24 punti in classifica per evitare la retrocessione, mettendosi alle spalle squadre di grande valore e tradizione come Bologna e appunto Cantù.

Come dire che sarebbe bastato ben poco, magari un paio di evitabili sconfitte in meno, leggi quelle casalinghe contro Torino e Caserta, per consentire alla Vuelle di agguantare addirittura i play-off, e questo deve essere visto come uno stimolo in più per la società biancorossa ad alzare l’asticella delle proprie aspettative per il prossimo anno.

La decisiva vittoria contro Cantù è maturata per la formazione di coach Paolini nell’ultimo, determinante quarto di gioco, a conferma dell’evidente crescita di maturità ed esperienza del collettivo e della raggiunta saldezza mentale di tutto il roster, seconde linee comprese. Una vittoria da attribuirsi comunque all’efficacia offensiva, più che difensiva, del gioco di squadra, come risulta evidente dall’alto punteggio finale del match, pur se va sottolineato anche un dato assai significativo di questa prestazione della Vuelle, e cioè le sole 6 palle perse contro le 12 di Cantù, con valutazione complessiva di 105 per i biancorossi e di 84 per i canturini.

E’ stato anche stavolta Austin Daye il migliore in campo, con 26 punti segnati, 7 rimbalzi presi e ben 9 falli subìti, ma ottime cose sono venute anche da Lacey, 21 punti con 3/5 nel tiro pesante, e da Shepherd, 16 punti ed una incrollabile aggressività difensiva. Semaj Christon, dopo una prima parte di gara in tono minore, è decisamente salito di rendimento nei minuti decisivi di gara, portando in doppia cifra, con due micidiali entrate a canestro, il vantaggio dei biancorossi sul punteggio di 88-78 a 3’ dal termine. Ed anche Lydeka, che aveva sofferto più del dovuto la potenza atletica di Johnson e di Ignerski per quasi tutta la partita, ha dato il meglio di sé proprio nell’ultimo quarto, mettendo a segno inoltre, con grande freddezza, i due tiri liberi a – 1’30’’ dalla fine che hanno di fatto chiuso i giochi a favore della Vuelle. Da citare infine la mano caldissima, ancorché infortunata, di Marco Ceron, che ha infilato un 2/2 nelle triple a conferma della sua grande precisione dal perimetro, dote questa che potrebbe sicuramente motivarne la riconferma in biancorosso per il prossimo anno.

Il migliore in maglia canturina indubbiamente Michal Ignerski, autore di 27 punti e incontenibile nel gioco sotto canestro, ben spalleggiato da JaJuan Johnson in assenza dell’infortunato pivot Fesenko. Buona anche la prova del playmaker Hodge, che ha firmato 16 punti e 4 assists, mentre il forward Abass si è limitato solo a tirare dall’arco, comunque con un buon 3/7 da tre punti.

La maestosa cornice di pubblico che ha circondato il parquet, quasi 7000 spettatori dal tifo ardente, esplosi d’entusiasmo all’ultima sirena, ha contato ospiti d’eccezione come Valerio Bianchini, Massimo Cosmelli, Santi Puglisi e Giampiero Hruby, tutti protagonisti degli anni d’oro del basket pesarese, oltre naturalmente al presidentissimo Walter Scavolini.

Atmosfera di grande entusiasmo e soddisfazione anche in sala stampa per la conferenza di fine partita. L’unico con la faccia scura è stato ovviamente coach Bazarevich, che ha voluto comunque sottolineare la grande professionalità della sua squadra:

“Nonostante non avessimo ulteriori obiettivi da raggiungere, abbiamo tuttavia giocato con tutto l’impegno e l’agonismo possibile, pur venendo da una settimana di allenamenti a ranghi ridotti per problemi fisici di diversi giocatori. La Vuelle ha ottenuto questa vittoria grazie ad un deciso aumento di livello di gioco nell’ultimo quarto di gara, ed è riuscita quindi a sopravvivere in questa difficile stagione agonistica. Alla squadra di Pesaro i miei sinceri complimenti”.

Ancora fortemente emozionato Ricky Paolini, che è arrivato in sala stampa in maniche di camicia come mai era successo quest’anno, vista la sua proverbiale compostezza:

“Gli applausi vanno innanzi tutto ai miei giocatori, che hanno lottato duro per tutta la stagione, dimostrando, americani compresi, un grande attaccamento alla maglia biancorossa. Ed un sentito ringraziamento voglio riservare anche allo staff tecnico, che mi ha affiancato nel mio difficile compito, e soprattutto al nostro eccezionale pubblico, un vero prezioso sesto giocatore. Questa contro Cantù è stata una partita molto difficile, come tutte le altre del nostro campionato, ma siamo riusciti a vincerla grazie soprattutto alla buona organizzazione dei nostri giochi d’attacco, sia perimetrali che in penetrazione, ed alla lucida gestione dei minuti finali, nei quali la squadra ha dimostrato una grande saldezza di nervi”.

Chiediamo al coach quali mosse tattiche erano state studiate per frenare la grande efficacia offensiva dei canturini, punto di forza di una squadra di livello tecnico decisamente più alto della sua magra classifica:

“Avevamo preparato in allenamento sistematici raddoppi difensivi sul pivot basso” ci spiega Paolini “ma purtroppo abbiamo incassato troppi tiri pesanti dal perimetro ed abbiamo quindi dovuto allargare le nostre maglie difensive sotto canestro. Questo non ci ha però impedito di tenere a freno l’attacco di Cantù nell’area pitturata, anche grazie alla buona prova di Austin Daye in fase difensiva, che ha dato efficacemente man forte a Lydeka contro i potenti lunghi avversari. A salvezza ormai raggiunta, posso dirmi davvero soddisfatto di quanto è riuscita a produrre la mia squadra in termini di risultati sul campo, perché erano anni che non raggiungevamo i 24 punti in classifica. Spero che questo sia anche un punto di partenza per programmare un futuro più tranquillo per il basket pesarese”.

E sulla stessa lunghezza d’onda si esprime anche il dott. Vitolo, dirigente della Consultinvest in sede nazionale, che ha voluto essere presente a questa decisiva partita:

“Il nostro obiettivo, come main sponsor della Vuelle, è quello di puntare al raggiungimento della zona play-off nel prossimo campionato. E proveremo anche a riconfermare in maglia biancorossa un campione come Daye, che potrà essere il punto di partenza per la costruzione della nuova squadra. Fondamentale sarà il contributo finanziario che tutto il Consorzio Pesaro Basket potrà assicurare alla società, che comunque è solida e con i conti in regola”.

Ed è proprio Austin Daye che tiene a rassicurare pubblico e stampa sui suoi disegni per il futuro prossimo:

“Sono arrivato a Pesaro, città che ha donato le più belle soddisfazioni sportive anche a mio padre, con l’intento di fornire una leadership in campo alla sua squadra, dopo la mia lunga esperienza nella NBA. Ho sempre cercato quindi di dare il massimo sul parquet per riuscire a dimostrarmi il migliore, e molto mi ha aiutato in questo il grande feeling che ho avuto con il pubblico pesarese. Dopo questa salvezza felicemente raggiunta, grazie ad una partita giocata davvero di squadra, tutti assieme col massimo della carica agonistica, vorrei sicuramente rimanere in questa città che mi ha fatto innamorare. Spero che ci siano le possibilità perché si arrivi ad una riconferma del mio contratto”.

E dopo i ringraziamenti di Ario Costa a sponsor, giocatori e pubblico biancorosso per questa impresa salvezza felicemente portata a termine, conclude la conferenza stampa il presidente del Consorzio Pesaro Basket Amadori:

“Con il main sponsor Consultinvest stiamo studiando il modo per accrescere il livello di questa squadra, partendo dalla riconferma dei suoi giocatori più importanti. I conti economici sono in ordine ed i consorziati sempre in aumento, e le cose andranno ancora meglio se riusciremo a fare della Vuelle la squadra non solo di Pesaro, ma di tutta la regione Marche”.

Un obiettivo non facile da raggiungere, ma comunque importante per poter sperare di mantenere in biancorosso gli elementi-base della formazione. A cominciare, ovviamente, dal grande Austin Daye.


   

di Alberto Pisani





Questo è un articolo pubblicato il 25-04-2016 alle 12:41 sul giornale del 26 aprile 2016 - 2682 letture

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