Vuelle con Shepherd a caccia della prima vittoria in trasferta

Vuelle 4' di lettura 19/12/2015 - Altro arrivo in maglia biancorossa, anche se stavolta non si tratta di una stella di prima grandezza come Austin Daye. La VL Consultinvest ha infatti ufficializzato ieri l’ingaggio di Jevohn Shepherd, ala canadese di 198 cm., classe 1986, formatosi cestisticamente nella Michigan University, che ha giocato finora nel nostro campionato con la maglia di Varese.

Di lui si era già parlato nelle scorse settimane come possibile rinforzo per il settore lunghi della Vuelle, ma poi sembrava fosse stato accantonato per puntare a giocatori di più alto livello come Ivanov, Lideka e Kangur. Invece, una volta partito McKissik ed arrivato a Pesaro Daye, lo spot da coprire è risultato quello di ala piccola, e quindi la società biancorossa ha optato per il forward di Toronto, che Varese aveva appena sostituito proprio con Kangur, anche perché, non avendo più un visto da spendere, era necessario puntare su un giocatore già tesserato in Italia.

Le caratteristiche tecniche di Shepherd potrebbero comunque risultare le più idonee a rinforzare nel modo giusto questa Vuelle già rinnovata con l’arrivo di Daye. Il giocatore canadese, di origine giamaicana, si fa infatti apprezzare soprattutto per la buona atleticità, per la combattività in difesa ed anche per la sua grande disponibilità a mettersi al servizio del collettivo, tutte doti che finora non sono state davvero la griffe dei giocatori di Ricky Paolini, per lo meno di quelli d’oltre oceano.

Così, del resto, lo descrive il D.S. biancorosso Stefano Cioppi: “Shepherd è una vera ala piccola, di notevole fisicità e buono nel palleggio e nell’arresto-e-tiro. Ma soprattutto è un giocatore che sa sacrificarsi per la squadra, lavorando durissimo in difesa e contribuendo sempre a migliorare il rendimento del collettivo”.

Se si pensa che uno dei difetti che coach Paolini più spesso rimproverava ai suoi era quello di eccedere nell’individualismo, ecco che Shepherd appare comunque una scelta ben giustificata, al di là del suo talento non certo trascendentale.

Adesso la parola passa subito al parquet, perché il neo-acquisto esordirà in maglia Vuelle già domani sera contro Capo d’Orlando al PalaFantozzi. Ed anche questa sarà una sfida non certo facile da affrontare per i biancorossi, visto che la formazione guidata da coach Griccioli, dopo un ottimo inizio di campionato, è vistosamente calata di tono nelle ultime settimane e scenderà quindi in campo davanti ai suoi tifosi disperatamente affamata di riscatto dopo le tre ultime sconfitte consecutive.

L’Orlandina può contare su un roster di ben 13 giocatori di buon livello, e quindi con rotazioni assai lunghe, che annovera esterni affidabili come i playmaker Ilievski e Laquintana e le guardie Perl e Stojanovic ed anche lunghi di buona tecnica ed atletismo come Nicevic, Oriakhi e Jasaitis. Ma il punto di forza di questa squadra rimane il power forward Laurence Bowers, unico americano in maglia bianco-azzurra, efficace in attacco ed anche molto aggressivo in difesa e potente sotto canestro, che nell’ultima gara contro Milano ha realizzato 14 punti e catturato 8 rimbalzi.

Contro una Vuelle ancora alla ricerca di una propria solida identità di squadra, visti i tanti cambiamenti apportati al suo organico, Capo d’Orlando punterà comunque tutto sulla maggiore compattezza ed affiatamento del suo collettivo e su una più collaudata organizzazione di gioco, cercando anche di abbassare i ritmi della gara per non favorire la propensione al run-and-gun dei biancorossi.

Sull’altra sponda, la squadra di Paolini, a caccia della sua prima vittoria in trasferta, dovrà accentuare la propria aggressività in difesa e migliorare anche nella costruzione del gioco offensivo, muovendo bene la palla specie contro le difese a zona. Nella speranza che arrivino fin da subito buone risposte dal nuovo arrivato Jevohn Shepherd ed anche sontuose conferme dalla star Austin Daye.

Sarà comunque una sfida assai tosta per ambedue le contendenti, che potrebbe anche risolversi nei minuti finali di gioco. Magari proprio come lo scorso anno, quando Pesaro agguantò un’incredibile vittoria a mezzo secondo dall’ultima sirena.

Chi ha detto che i prodigi non possono ripetersi?


   

di Alberto Pisani





Questo è un articolo pubblicato il 19-12-2015 alle 08:48 sul giornale del 20 dicembre 2015 - 1478 letture

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