Nasce la Casa di accoglienza per padri separati, inaugurazione sabato 12

Uomo disperato 3' di lettura 10/12/2015 - Sabato 12 dicembre verrà inaugurata a Borgo Santa Maria la struttura del progetto “Una casa per papà- Casa di accoglienza per padri separati, resa possibile dall’impegno dell’associazione “Genitori in rete Onlus’’, con il supporto della Caritas diocesana ed in collaborazione con la caritas parrocchiale Santa Maria Regina di Borgo Santa Maria.

Abbiamo chiesto a don Giorgio Giorgetti , di Migrantes-Caritas, perché è importante questo progetto e quali sono i dati del Rapporto Caritas sui padri separati 2015. “Indubbiamente il progetto di Borgo Santa Maria, è un punto di riferimento per una nuova povertà, quella dei padri separati. Una casa per papà, sarà una struttura di seconda accoglienza, che non si occuperà solo dei problemi economici dei padri separati, ma anche quella di tutela ed integrazione nel loro ruolo di genitori. Prendendo i dati sui poveri in gran parte cittadini italiani, nella nostra provincia, sono il 33,6% di cui 14,8% separati e 8,1% divorziati. Questo dato allarmante sta a significare che aumenta quella fetta di povertà dove oltre ai problemi economici, per mancanza di lavoro, vi sono problemi familiari, che incidono nella nostra provincia del 13,1%. Dal 2013 al 2015 vi è stato a Pesaro e nella provincia un incremento povertà di italiani del 4,1% e dei senza fissa dimora dello 0,2%. Questo ha comportato per primo un aumento dei posti mensa, che nel periodo 2013-2015 è stato del 22,7%, per una popolazione di italiani poveri del 32,7%. ‘’

Spesso don Giorgio, molte persone, anche pesaresi, si vergognano di andare alla mensa dei poveri e preferiscono vivere il loro dramma, nell’isolamento. Cosa ne pensa? “ E’ vero, vi sono persone che per molti anni hanno vissuto dignitosamente, ed ora con la perdita del lavoro e la separazione, vivono e dormono in macchina, ma si vergognano a chiedere il pacco viveri alla Caritas. Ma questo non toglie l’opera immensa che svolgono le caritas parrocchiali nella nostra Arcidiocesi. Una collaborazione del 100%, contro l’8,3% degli enti locali, l’impegno attivo delle associazioni ecclesiali con un 58,9% e il 16,7% delle associazioni non ecclesiali, il 20% delle aziende private e il 2,1% degli istituti di credito. Ma certamente di fronte al problema occupazione che nel nostro territorio riguarda il 40,25 dei poveri e il 68,1% per il problema abitativo e i conseguenti sfratti, con una media del 40,6% fra persone dai 50 ai 64 anni, non si può stare tranquilli e brindare alla ripresa economica’’.

Sappiamo che le Caritas diocesane delle Marche, che sono 13, si stanno impegnando in progetti già approvati. Che cosa ci può dire in merito? “Le Caritas delle Marche che effettivamente partecipano a questi progetti, sono otto e i progetti approvati sono 13 pari al 4,5% con un importo progettuale di euro 1.349.702 e contributo riconosciuto di euro 1.088.550. Direi una presenza e testimonianza significative in un contesto do9ve gli altri soggetti interessati spesso sono assenti’’.


   

da Paolo Montanari





Questo è un articolo pubblicato il 10-12-2015 alle 08:27 sul giornale del 11 dicembre 2015 - 3575 letture

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