Banca Marche..."a pensar male si fa peccato ma spesso...". Il punto... di Francesco Taronna

Banca Marche 3' di lettura 08/12/2015 - L'Amministratore delegato di Nuova Banca Marche, Goffi, sempre lui quello della vecchia, rivolto ai dipendenti ha affermato che Nuova Banca delle Marche è ferita ma più forte di prima.

Qualcuno ipotizza la possibilità che non si renda conto fino in fondo di quello che dice oppure pensa ad altri scenari di andreottiana memoria "a pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca".

Sicuramente Goffi non ha molta memoria e dimentica i passaggi di questa tragedia che lo hanno visto protagonista...infatti le ultime obbligazioni subordinate, se ben ricordo, sono state vendute quando lui era titolare della Direzione. Infatti non tutti abbiamo la memoria corta ed in parecchi sappiamo a cosa tutto ciò ha portato e ci porterà perchè le conseguenze continueremo a pagarle noi direttamente ma anche le future generazioni.

Sono stati dilapidati i patrimoni di un intero territorio... di quel signore che voleva aiutare il figlio a ristrutturare l'abitazione, di quell'altro che voleva aiutare il nipote a proseguire gli studi, dell'altro ancora che voleva aiutare la figliola a comperare i macchinari per potersi cimentare in un impresa autonoma, di quel padre o nonno che voleva dare un contributo alla discendenza per comperare casa, dell'imprenditore che aveva bisogno di finanziamenti e glieli hanno concessi a condizione che comperasse azioni e sottoscrivesse obbligazioni subordinate....mettiamo insieme questa sequela di situazioni , moltiplichiamola per 43.000 e ne ricaviamo il disastro economico provocato al territorio ed alle famiglie. Per tornare ad Andreotti, durante la cena di Natale 2011, riservata alla dirigenza della Banca ed ai direttori delle sedi, in quel di Jesi, l'allora dg, Bianconi, suonò la carica per invogliare tutti i presenti a piazzare tutte le azioni per consentire l'aumento di capitale. Ed in effetti l'esercito obbedì e seguì le indicazioni, tutto l'aumento fu sottoscritto.

Il Bianconi, che caricò le truppe e le scagliò incontro agli ignari clienti....dell'aumento sottoscrisse solo il corrispettivo di poche azioni....alla fine quelle in suo possesso erano appena 6025, una miseria.

A suo vantaggio giocava il fatto che lui conosceva la comunicazione della Banca d'Italia, firmata dal Governatore Visco, quella occultata ai clienti e che, se fosse stata resa nota agli azionisti, questi si sarebbero rifiutati di aderire all'offerta dell'istituto.

Ma altro elemento che suona molto strano è il fatto che tutto il management della banca abbia avuto il braccino corto nell'aderire all'offerta o comunque investire nell'istituto, infatti il loro apporto si ferma ad appena un centinaio di migliaia di euro. Forse era più di uno a conoscere la comunicazione di Visco e, nonostante ciò, incitava i propri sottoposti a vendere "ciofeche"... "a pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca".

Interessante sarebbe conoscere il danno ricevuto da tutti i vertici della banca, dirigenti ed amministratori, uno per uno...

A presto!


   

da Francesco Taronna
 





Questo è un articolo pubblicato il 08-12-2015 alle 11:20 sul giornale del 09 dicembre 2015 - 5587 letture

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