VivereVerde: la Pernezia del Cile per colorare l'autunno e l'inverno

Pernezia del Cile 3' di lettura 29/10/2015 - Questa bellissima pianta insieme alla Gaultheria e altre essenze sono un’ottima alternativa al classico ciclamino per colorare tutto l’autunno e inverno.

Pernezia del Cile (Pernettya mucronata)

La Pernezia del Cile è un piccolo arbusto sempreverde dal portamento cespuglioso e compatto, appartiene alla famiglia delle Ericacee (Erica, Calluna) ed è originario dell'America centro meridionale. La pianta rimane di piccole dimensioni, si mantiene di sotto i 50/80 cm di altezza; ha sviluppo tappezzante, e forma tondeggiante, con ramificazioni molto dense.
Il fogliame è di colore verde brillante, di piccole dimensioni, di forma lanceolata e con superficie lucida; in primavera inoltrata producono moltissimi fiori bianchi campanulati, cui seguono i frutti, che maturano in autunno, rimanendo sulla pianta fino alla primavera successiva: i frutti sono delle bacche di forma rotondeggiante, con diametro di 1/2 cm, di colore rosso; rosa, bianche o violacee secondo il tipo di cultivar. Le Pernettya sono piante dioiche, questo significa che esistono piante che producono solo fiori maschili, senza produrre frutti, e piante che producono solo fiori femminili, che producono i frutti; quindi in commercio troviamo esclusivamente piante femminili.

Coltivazione

Terreno

Queste piante richiedono il terriccio specifico per acidofile, in altre parole quello adatto per ortensie, azalee, rododendri.

Esposizione
L’esposizione ottimale è in pieno sole o semi-ombreggiata durante l’autunno e inverno; è certamente una pianta forte e resistente che non teme il gelo, ma qualche accortezza in più bisogna averla invece per quanto riguarda il sole nei mesi estivi, poiché non deve ricevere il sole diretto durante i caldi pomeriggi d'estate. La sua temperatura ideale è compresa nell’intervallo tra –15°C e +25 °C.

Annaffiature
In estate la pianta va annaffiata regolarmente, ogni volta che il terreno si asciuga; nelle altre stagioni le irrigazioni vanno leggermente diminuite; il terreno deve rimane sempre un po’ umido ma bisogna evitare i ristagni d’acqua. Molto importante è controllare la qualità dell’acqua d’irrigazione, che dovrà essere prima o al massimo con poco calcare, poiché questo accumulato nel terreno contribuisce ad aumentare il pH rendendolo più basico, quindi non idoneo allo sviluppo della pianta. Potete utilizzare l’acqua piovana.

Coltivazione in Vaso
Fate molta attenzione al drenaggio sul fondo del vaso: dovendola annaffiare spesso per mantenere la giusta umidità, è però necessario che l’acqua in eccesso possa scolare dal fondo del vaso, per evitare il marciume radicale, segnalato da un improvviso appassimento e deperimento della pianta, in genere irreversibile. Quando le radici della pianta si sono sviluppate fino a riempire il vaso e spesso fuoriescono dai fori posti sul fondo del contenitore, possiamo trapiantarla in primavera in un vaso più grande (2-3 misure più grande), utilizziamo sempre del terriccio per acidofile; come avevamo detto, non amano i ristagni idrici pertanto ponete sul fondo del vaso dei pezzetti di coccio che favoriscono lo sgrondo delle acque in eccesso. Data la sua rusticità, possiamo tenere all’esterno la pianta; e durante l’estate la poniamo in una posizione ombreggiata. Si consiglia sempre di eliminare le foglie rovinate e i rami secchi, non ha bisogno di potature, sarà tuttavia possibile intervenire a febbraio, unicamente per aggiustare la forma della chioma.








Questo è un articolo pubblicato il 29-10-2015 alle 09:54 sul giornale del 30 ottobre 2015 - 3142 letture

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