Skate che passione, ma mancano le strutture adeguate

Freestyle 3' di lettura 20/07/2015 - Non parlano solo di xbox, di play station o di giochi simili, le generazioni moderne di giovani sono molto attive anche nello sport. In queste ultime due estati in particolare, girando per la città si notano tantissimi ragazzini della fascia fra i 10 e gli 11 anni che si sono appassionati nuovamente allo skate.

Pesaro, da ormai un ventennio, è sempre stata una culla per i grandi e per più i piccoli affezionati a questa disciplina da strada, e anche se per un paio di anni il ricambio generazionale aveva fatto scomparire le famose tavole dalle strade, ora il movimento è tornato.

Non si può parlare infatti di moda, ma solo di una voglia sana di rompere gli schemi e di uscire dalla solita routine di chattare sempre su Facebook o di impegnarsi con altri tipi di passatempi che sono andati per la maggiore negli ultimi periodi e che avevano come comune denominatore quello di allontanare sempre di più i giovani dal contatto vero e proprio con il ruvido della tavola da skate, con i salti dalle rampe, dai muretti, insomma un modo per sentirsi vivi e aggregarsi con altri coetanei con i quali vivere una sfida tutti i giorni per chiudere il numero più bello, rimanendo in piedi sulla tavola stessa, quel piacere di sentirsi ancora vivi e parte di qualcosa di ruvido e allo stesso tempo di molto reale, perché poi quando cadi ti fai male.

Purtroppo anche questi ragazzi sono cresciuti in fretta e si sono ritrovati ad affrontare le problematiche dei grandi, infatti, le location della nostra città skettabili sono sempre meno e le poche rimaste sono rimaste sono in stato di evidente abbandono, c’è quella di Muraglia, dove però le curve all’epoca vennero concepite in maniera sbagliata, poi c’è la Forestina della Tombaccia, che ormai oltre a essere piccola è deteriorata, mentre la pista di Villa San Martino è stata addirittura abbattuta qualche anno fa e viene utilizzata solo per saltare i muretti, a questo punto altro luogo culto ma non legalizzato per l’uso dello skate rimane la pista di Viale Zara molto frequentata in questi anni, ma anche molto contestata dai vicini alberghi per il chiasso, e per il danneggiamento di spigoli e mattonelle.

Arrivando al nocciolo della questione, per un movimento che è tonato ad accendersi e che ha strappato tantissimi all’elettronica per portarli, specie in questo periodo estivo, nuovamente in strada come tanti anni fa fecero i pionieri e le generazioni successive di skaters, si pone il problema che non c’è una vera e propria struttura dedicata e aggiornata per coloro che hanno voglia di scatenarsi nei loro salti e numeri vari.

Per la serie: “gli skaters sono tornati ma le rampe no”, ci si auspica, perciò, che non solo grazie al Comune, che giustamente ha ben altre priorità come buche, strade, arredi urbani da sistemare, ma anche grazie alla buona volontà di qualche privato, che si possa realizzare un piccolo skate park.

Sarebbe un sogno fattibile con una spesa non troppo eccessiva e farebbe felici i giovani e tutti quei cittadini che ritengono e vedono lo skate come un mezzo distruttivo.


   

da Danilo Billi





Questo è un articolo pubblicato il 20-07-2015 alle 10:00 sul giornale del 21 luglio 2015 - 1963 letture

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