Fa il bis la passeggiata agli Orti Giulii

Dal Barchetto agli Orti Giulii: una parte di città dimenticata 2' di lettura 10/04/2015 - Domenica 12 aprile 2015 alla Biblioteca San Giovanni dalle ore 16.30 alle ore 17.30 circa la conferenza "Dal Barchetto agli Orti Giulii: una parte di città dimenticata" a cura dell'Arch. Roberta Martufi. Poi la passeggiata fino agli Orti Giulii.

Fa il bis la passeggiata agli Orti Giulii. L'iniziativa, in seguito all'interesse suscitato dalla precedente ”escursione” - dagli Orti Giulii alla biblioteca San Giovanni -, organizzata dalla Delegazione FAI di Pesaro e Urbino nell'ambito delle Giornate FAI di Primavera 2015 e durante la quale Roberta Martufi ha spiegato le trasformazioni subìte nel tempo da Porta Rimini e dall'area attualmente occupata dagli Orti e dal San Benedetto, sarà ripetuta domenica 12 aprile.

Torna dunque "Dal Barchetto agli Orti Giulii: una parte di città dimenticata"; l'evento che sarà preceduto da una conferenza, con proiezioni di disegni e documenti storici, si terrà nei locali della biblioteca San Giovanni (via Passeri 105, primo piano).

L'appuntamento è previsto alle ore 16.30, seguirà una breve passeggiata che dalla biblioteca arriverà fino agli Orti Giulii (ore 17:30/18:30 circa)

4) Orti Giuli e Osservatorio Valerio (via Belvedere)

Gli Orti Giuli costituiscono uno dei primi esempi ottocenteschi di parco pubblico in Italia. Vengono realizzati tra il 1827 e il 1830 su iniziativa e finanziamento del conte pesarese Francesco Cassi, in onore del cugino Giulio Perticari, illustre letterato morto nel 1822. Situato nel bastione del Carmine delle antiche mura roveresche, fu progettato dall'ingegnere Pompeo Mancini, che realizza un parco con boschetti e sentieri ornati di statue, busti e lapidi romane, e un orto botanico. L’adiacente Porta Rimini, detta anticamente anche Porta di Ponte, è l'unica sopravvissuta delle cinque porte che si aprivano nella cinta muraria roveresca (sec. XVII). La storia ha scandito la sua evoluzione architettonica da semplice Porta a Casino Ducale ed infine a Palazzo.

L’Osservatorio Valerio nasce nel 1861 come osservatorio meteorologico e geofisico. Nel 1983 viene istituito il museo Guidi che raccoglie la strumentazione storica (dell’Ottocento e dei primi del Novecento), l’archivio dei dati meteorologici dal 1871 a oggi, la biblioteca storico-scientifica ricca di oggetti che documentano l’evoluzione della ricerca geofisica negli ultimi 150 anni. La stazione meteorologica e sismologica è ancora oggi una tra le più importanti a livello nazionale.


da FAI - Fondo Ambiente Italiano
Delegazione di Pesaro e Urbino







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 10-04-2015 alle 09:37 sul giornale del 11 aprile 2015 - 935 letture

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