Disertiamo Renzi e i salotti del Pd!

Matteo Renzi 5' di lettura 16/05/2014 - Grandi preparativi per l'arrivo di Renzi in città. Tutto il PD è in fermento e ci si chiede chi riuscirà a stringergli la mano e a strappargli un selfie. Immaginiamo che ci saranno proprio tutti alla sua corte: presidenti e assessori, dirigenti pubblici e imprenditori, cooperative e magari pure qualche lavoratore. Il meglio (?!) del partito per fare bella figura, e qui scatta la foto di gruppo... Noi non vogliamo assistervi, siamo nauseati da questo spettacolo osceno.

A Pesaro come in tutta la provincia preferiamo i nostri quartieri ai salotti elettorali. Ma non vogliamo sottrarci dal prendere parola sulla situazione generale in cui questo salotto borghese si colloca. Perché quel che vive la nostra provincia ci parla di qualcosa di più grande, che riguarda tutto il paese.

Tutta la macchina del capitalismo locale è in crisi da un pezzo e continua a perdere pezzi. Il tasso di disoccupazione nel nostro territorio è superiore al 12%, con decine di migliaia di persone in cerca di lavoro. Tra i giovani poi le cifre della disoccupazione viaggiano sopra il 35%. La piccola impresa ha subito il colpo, dal distretto del mobile al turismo balneare nessuno escluso, e gli altri capisaldi locali, l'amministrazione pubblica e l'erogazione dei servizi in appalto, sono dei campi di battaglia.

In città in questi gironi si parla tanto di certi appalti... Si discute di moglie e marito facendo finta che sia quello il problema, mentre quel che nessuno racconta è ciò che tutti sanno, e cioè il sistema consociativo che da anni vede partito-amministra-zione, cooperative rosse e bianche, fondazioni e sindacati confederali spartirsi servizi, posti di lavoro e voti. Chi vive qui non si stupisce troppo e guarda con fastidio la caciara elettorale, perchè non parla dei problemi reali. Insomma per quanto ne dica il Matteo locale questa provincia non sembra poi così felice. E se la disoccupazione non bastasse allora sarà il caso di guardare alla prima conseguenza diretta della perdita del lavoro, cioè il problema del diritto alla casa: in provincia di Pesaro e Urbino nel 2012 sono stati 415 (+19,6) i provvedimenti esecutivi, 385 le richieste all'Ufficiale Giudiziario e 164 gli sfratti eseguiti. E' in questa crisi profonda che si inseriscono le annunciate riforme del governo Renzie. Ed è proprio la ricetta go-vernativa a spiegare l'entusiasmo della borghesia locale.

Il Jobs Act di Renzi e Poletti, storico di Legacoop, è lo strumento di deregolamentazione in ambito lavorativo che serve alle imprese private, cooperative comprese, per rilanciare i profitti, ovviamente sulle spalle dei lavoratori. Non è detto che ci sarà lavoro per qualcuno, ma se ci sarà questo dovrà essere flessibile e a basso costo. Il Jobs Act da un sacco di risposte ai bisogni del capitalismo nostrano: tirocini, apprendistati, infiniti rinnovi del tempo determinato, riduzione delle tutele lavorative ecc. Tanti modi per rendere il lavoro sempre più precario. E poi c'è il Piano Casa Renzi-Lupi, che non risolve alcun problema ma colpisce direttamente i movimenti di lotta per la casa attraverso l'attacco contenuto nell'articolo 5 della legge che si riferisce direttamente agli occupanti di case. Negare la residenza, e quindi i servizi connessi, a una famiglia in emergenza abitativa che occupa una casa è una risposta repressiva a un problema sociale e politico, ed è proprio ciò che speravano parecchi amministratori. Ma non è di certo così che fermeranno le occupazioni, ne siamo certi! Come se la visita del Matteo nazionale non fosse già di per sé abbastanza spiacevole ci si sono messi anche i fascisti di Forza Uova a dire la loro, e pure questo non si può tacere. La crisi del territorio, l'incapacità della classe politica e l'apertura dimostrata dalla questura nei confronti di questi vermi sono segnali che ci devono indurre a tenere alta la guardia. Nel contesto di immiserimento culturale nel quale siamo immersi la presa che possono trovare i discorsi razzisti e demagogici di questi fascisti non vanno sottovalutati. La crisi del lavoro migrante sta infatti modificando radicalmente la vita delle comunità migranti, e bisogna contrastare con forza tanto il razzismo istituzionale e quanto quello diffuso da queste carogne. Per questo noi oggi stiamo nei nostri quartieri. Per stare vicino ai nostri. Perchè a partire dai percorsi che facciamo nei quartieri e nelle università, nei luoghi di lavoro e nelle occupazioni, noi intrecciamo relazioni ed accumuliamo forze ed esperienze per le nostre lotte. Perchè non ci facciamo dettare il calendario da altri, ma lo scandiamo insieme a chi intraprende autonomamente quei percorsi di riappropriazione ed autorganizzazione che sono per noi la vera libertà oltre l'illusione liberal-democratica.

#Renzistaisereno, ci sarà modo di rivedersi! Siamo certi che comunque i tuoi show troveranno presto l'accoglienza che meritano e comunque questo non è che l'inizio. I movimenti sociali stanno infatti autoconvocando assemblee in tutta Italia per essere in piazza l'11 luglio a Torino al vertice europeo sull'occupazione (ma forse sarebbe meglio parlare di disoccupazione), e siamo convinti che in vista di quella giornata vada costruito un percorso territoriale che parli a tutte e tutti di casa, lavoro, sfruttamento e precarietà, senza permettere che siano altri a parlare dei nostri bisogni e delle nostre aspirazioni!

Voi nei salotti, noi nei quartieri!

Ci vediamo nelle strade!!!

antifasciste e antifascisti






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-05-2014 alle 12:47 sul giornale del 17 maggio 2014 - 2403 letture

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