Candidati sindaci: il documento con le priorità di Cgil Cisl e Uil

Cgil Cisl Uil 6' di lettura 14/05/2014 - Mercoledì mattina a Pesaro e nel pomeriggio a Fano, i segretari di Cgil Cisl hanno organizzato incontri con i candidati a sindaco alle prossime elezioni amministrative del 25 maggio. Le proposte del sindacato base del confronto con i candidati.

Le priorità di CGIL CISL UIL per il lavoro e per il sistema delle autonomie locali

Maggio 2014

CGIL CISL UIL provinciali, unitamente alle rispettive Organizzazioni dei Pensionati SPI CGIL, FNP CISL e UIL FNP e alle proprie zone confederali, nel richiamarsi alle proposte già elaborate con le strutture regionali su Lavoro e Sviluppo (Maggio 2013), le priorità per la contrattazione sociale territoriale e i comuni (Gennaio 2014) e le politiche socio-sanitarie (Febbraio 2014), sottopongono ai candidati Sindaco e alle loro coalizioni le priorità da affrontare nei prossimi mesi:

1. E' necessario che gli Enti Locali si riapproprino di un loro ruolo nella governance dello sviluppo locale, orientando le scelte e le priorità dello sviluppo, a partire dalla richiesta, da rivolgere alla Regione Marche, di discutere quanto prima gli indirizzi e le priorità di Europa 202o per il nostro territorio. Una discussione che va quanto prima aperta alle forze sociali e produttive del territorio, per individuare una strategia comune e priorità condivise. E' necessario che sia valutata la possibilità/opportunità per il sistema produttivo territoriale o per parte di esso del riconoscimento di area a crisi complessa. Il lavoro è la vera emergenza di questo territorio: il rischio è che lo smantellamento delle Province anche come luoghi di programmazione e di gestione delle politiche attive per il lavoro e la formazione professionale allontani la possibilità di intervenire efficacemente e tempestivamente nel territorio. Va sostenuta la richiesta, giù unitariamente ufficializzata alla Regione Marche dalla Commissione Provinciale Lavoro, di lasciare a livello provinciale un presidio di programmazione e gestione degli interventi per il lavoro, evitando inutili centralismi ma anche singole ed estemporanee iniziative.

2. A partire dalla predisposizione dei Bilanci per il 2014, è necessario rafforzare ed innovare le politiche sociali a sostegno delle nuove e vecchie fragilità, unendo le forze e le progettualità rafforzando gli ambiti sociali e la gestione associata dei servizi, richiamandosi al documento approvato dalla Conferenza Provinciale delle AA.LL.nel marzo 2013 e sollecitando la Regione ad intervenire con una norma che favorisca e sostenga quel livello di aggregazione ottimale dei servizi, non solo sociali e socio-sanitari. Occorre evitare il proliferare di unioni e di aggregazioni, occorre semplificare per mettere in efficienza i servizi e valorizzare le professionalità degli operatori pubblici e del privato sociale. Introdurre elementi di equità fiscale nella leva della tassazione e tariffazione locale con l'Isee lineare e condurre in forma associata una strenua lotta ad ogni forma di elusione ed evasione fiscale.

3. Le linee di intervento condivise e le priorità sulle politiche sanitarie e socio-sanitarie sono quelle che abbiamo indicato nel recente Protocollo con la Regione Marche. Nella Area Vasta 1 è però necessario che si esca da inutili e sterili campanilismi e si ragioni in un'ottica sanitaria di scala provinciale e regionale, spostando il confronto, oggi disperso in mille rivoli, nella sede istituzionale corretta e cioè quella della Conferenza dei Sindaci di Area Vasta, aprendola al confronto con le parti sociali e le categorie confederali degli operatori della sanità e del sociale affinché il governo pubblico della salute faccia quel salto di qualità che merita. La nostra AV è stata penalizzata dal punto di vista dei tagli alla spesa e del rapporto pl/ab. Occorre, in questa fase di transizione ad un nuovo e più efficace sistema sanitario, riequilibrare questo rapporto e contestualmente, non successivamente, investire in servizi efficienti ed alternativi al ricovero ospedaliero, in particolare con le Case della salute, non solo negli Ospedali di Polo ma anche nelle città di Pesaro, Fano e Urbino. Marche Nord va sostenuto con adeguate risorse e va completato il progetto di integrazione, allo stesso modo occorre investire sull'Ospedale di Urbino, l'unico ospedale di rete per la popolazione dell'entroterra. Occorre sostenere con lo stesso impegno un corposo investimento qualitativo e quantitativo nei servizi territoriali e alla non autosufficienza.

4. Occorre dare certezze normative e di finanziamenti al sistema di welfare locale in capo ai comuni e alle loro forme associate negli ambiti territoriali. Occorre che i nuovo sindaci e le loro amministrazioni indichino alla Regione Marche l'assoluta priorità di avere una Legge Regionale sulle politiche sociali e socio-sanitarie, superando i gravi ritardi, le incertezze e dando nuovo slancio ad un welfare locale che negli ultimi anni ha segnato passi indietro. Allo stesso modo le politiche educative e di sostegno alle famiglie e alle persone debbono poter superare tutte le incertezze e le forme di precarietà in cui sono state costrette anche per i tagli ai servizi pubblici e al personale degli ultimi anni. Il diritto al lavoro si conquista anche consentendo alle famiglie e ai loro bambini di avere servizi educativi diffusi, innovativi nelle formule organizzative e di qualità.

5. I comuni possono e debbono avere un ruolo in un rinnovato sviluppo locale, che crei lavoro “buono” e sviluppo sostenibile: innovazione della macchina amministrativa, investimento nel personale e nel lavoro pubblico, vigilanza sul sistema degli appalti pubblici, investimenti sul territorio, sulla sua manutenzione, sulle piccole e grandi infrastrutture e tutte quelle linee di intervento che abbiamo ampiamente sviluppato nel Piano per il lavoro e lo sviluppo di CGIL CSIL UIL Marche. Un simile modo di agire del pubblico può costituire anche un fondamentale presidio per la lotta contro l'illegalità diffusa e la criminalità organizzata. Quest'ultima, infatti, in particolare negli anni della crisi, costituisce purtroppo anche per la nostra provincia un pericolo reale. Rivendichiamo un confronto partecipato con le forze sociali del territorio, confronto che troppo spesso è mancato o è stato frammentato o meramente formale. L'ascolto delle esperienze e l'esercizio di quella fondamentale funzione riconosciuta dalla Costituzione che è la rappresentanza sociale deve trovare nelle relazioni con il sistema delle autonomie locali il riconoscimento che merita.

Simona Ricci – Segretaria Provinciale CGIL
Claudio Bruscoli – Coordinatore Provinciale CISL
Riccardo Morbidelli – Segretario Provinciale UIL






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 14-05-2014 alle 18:29 sul giornale del 15 maggio 2014 - 1101 letture

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