La seconda vita dell'agricoltura da 'La Sinistra': dalla terra alle esigenze della collettività

agricoltura generico 2' di lettura 09/05/2014 - Il grande successo riscosso dal recente evento "Stile Bio", fiera-mercato di prodotti biologici tenutosi pochi giorni fa a Campanara, ci consente ancora una volta di porre l'attenzione sull'interesse suscitato da questo importante settore, che racchiude in sè molte potenzialità per il territorio e la cittadinanza, in termini economici, ambientali, turistici e di creazione di posti di lavoro.

La lista unitaria "La Sinistra" intende promuovere proprio questo tipo di sinergie, investendo sui benefici che potranno ricadere sulla nostra comunità, attribuendo maggiore attenzione all'ambiente ed all'agricoltura, soprattutto se biologica - e quindi libera dall'uso di prodotti chimici ed attenta al risparmio idrico - e magari anche solidale, produttrice di cibo di qualità, ma anche attenta alla tutela del lavoro. Un'agricoltura di questo tipo, vicina sia alla tradizione, che alla sperimentazione ed innovazione, produrrebbe una vera valorizzazione del territorio, come tutela della biodiversità, e come possibili sinergie con il turismo.

Il ritorno alla terra, in un contesto di crisi come quello attuale, è sempre più frequente e redditizio, per questo cogliamo la recente delibera comunale, che prevede la possibilità per il Comune di acquisire in alcune circostanze terreni agricoli da soggetti privati, a compensazione di pendenze fiscali, per formulare una proposta precisa: quella di affidare questi stessi terreni a soggetti svantaggiati, in primis a tutti quelli che si ritrovano senza reddito per aver perso il lavoro. Sarebbe un modo, già spesso utilizzato in altre parti d'Italia, per garantire una sussistenza, con i prodotti agricoli che se ne possono ricavare, ma anche per avviare, previa assistenza e formazione, in particolare verso il biologico, la nascita e la formazione di nuove piccole imprese e cooperative, che spesso non solo riescono a sopravvivere, ma si tramutano in vere nuove certezze occupazionali.

Proponiamo inoltre, per sfruttare il fermento e l'entusiasmo verso i prodotti biologici ed a Km0, di utilizzarlo per rivitalizzare il centro storico, utilizzando l'area del San Domenico per un grande market dei prodotti del nostro territorio, ricchissimo di qualità e riconosciuto in tutto il mondo per le sue eccellenze eno-gastronomiche. Anziché portarci, come è stato proposto, un brand come Eatitaly, conosciuto ma che imporrebbe condizioni svantaggiose al nostro comune e porterebbe i guadagni lontani dallo stesso, vorremmo dare questa possibilità a tutti produttori della zona, compresi quelli dei progetti di solidarietà di cui parlavamo sopra. E sempre in quegli spazi si potrebbe abbinare alla mostra-mercato permanente un fast-food o ristorante che utilizzi quei prodotti, anche in materia creativa, dall'hamburger del Montefeltro al kebab pesarese, per non parlare dei prodotti vegetariani...

La Sinistra offre proposte realizzabili e concrete, che possono coniugare solidarietà e piccola imprenditoria, salvaguardia dell'ambiente ed un sano sviluppo economico del territorio.


   

da La Sinistra




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-05-2014 alle 18:58 sul giornale del 10 maggio 2014 - 1067 letture

In questo articolo si parla di politica, agricoltura, pesaro, la Sinistra

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