Basket: niente miracolo per la Vuelle contro Venezia

Vuelle Pesaro 6' di lettura 12/01/2014 - Niente miracolo per la Vuelle in laguna. E’ finita, purtroppo, come era lecito aspettarsi. L’Umana Venezia ha steso i biancorossi con oltre venti punti di scarto (89-65 il risultato finale), nonostante che la formazione di coach Dell’Agnello abbia tenuto testa all’avversario per almeno metà gara, recuperando il pesante passivo accumulato con un avvio di partita di scarso impatto agonistico fino ad arrivare sotto di un solo punto (36-35) ad inizio del terzo quarto.

Come al solito quest’anno, sono risultate decisive per la sconfitta della Vuelle l’esiguità delle sue rotazioni, che ha portato i biancorossi ad un disastroso finale con la lingua fuori dalla stanchezza, e la scarsa lucidità della sua inesistente cabina di regìa nella costruzione di giochi ben organizzati, anche se il buon Pecile ce l’ha messa tutta, almeno come impegno, per tenere in mano con efficacia la bacchetta di direttore d’orchestra. Se ci mettiamo anche la serata tutta da dimenticare di un evanescente Turner, con soli 4 punti segnati e 2/12 al tiro (ma non si può pretendere che sia sempre lui a cantare e a portare la croce), la prova incolore di Ravern Johnson e quella a polveri bagnate del tiratore Musso, possiamo ben comprendere come per i nostri la sfida contro la vecchia Reyer sia diventata, col passare dei minuti, un confronto del tutto al di sopra delle loro possibilità.

Specie perché, sull’altra sponda, Zare Markovski ha messo in campo una formazione ottimamente organizzata in difesa ed abile nello sfruttare puntualmente in attacco tutti i punti deboli della difesa biancorossa, sia con un pick-and-roll rapido ed efficace, sia con buone soluzioni uno-contro-uno in entrata favorite dalla ben maggiore prestanza atletica dei suoi lunghi.

Parlano chiaro le statistiche finali della gara per mettere in risalto la netta superiorità dei padroni di casa: Venezia ha tirato da tre con un ottimo 10/24, contro l’osceno 1/13 dei nostrani, ha preso 48 rimbalzi contro i 31 degli ospiti ed ha piazzato addirittura 26 assist (solo 9 quelli dei biancorossi), il che la dice lunga della sua lucidità nella costruzione dei giochi offensivi. Valutazione finale: 102 per l’Umana contro il misero 60 della Vuelle.

Per i biancorossi, da salvare sono stati il solito Anosike, da sempre il migliore in campo di questa Vuelle, ed in parte anche Trasolini, l’unico che ha saputo battersi in difesa fino all’ultimo minuto, quando gli altri avevano ormai già tirato i remi in barca, segnando però tutti i suoi 11 punti nell’ultimo quarto. Di Pecile si è già detto, e quindi non resta che sperare nell’arrivo a Pesaro, il più presto possibile, del nuovo indispensabile playmaker, che nel roster prenderà il posto di Young, autore comunque di una buona prova d’addio in maglia pesarese (16 punti per lui) davanti al suo vecchio pubblico.

Belle parole di Zare Markovski, a fine gara, per la Pesarobasket che lui stesso salvò dalla retrocessione lo scorso anno: “Io non vorrei mai giocare contro Pesaro, la città che mi ha fatto di nuovo innamorare della pallacanestro, dopo un periodo davvero difficile della mia carriera. Però adesso mi trovo molto bene a Venezia, e ringrazio la mia squadra per aver saputo conquistare con grande impegno questa vittoria che per noi vale l’accesso alle Final Eight di Coppa Italia. Faccio comunque i miei migliori auguri alla Vuelle di una tranquilla salvezza, anche se non è mai facile per i ragazzi in biancorosso trovare la vittoria con un roster così limitato nelle rotazioni”.

Sull’altra sponda è Stefano Cioppi a commentare l’ennesima sconfitta della sua squadra: “Abbiamo lottato contro Venezia fin quando abbiamo avuto fiato da spendere, riportandoci ad un solo punto di svantaggio a metà partita nonostante il cattivo inizio di gara. Poi la fatica fisica ci ha tolto energia e continuità di rendimento, facendoci crollare nel finale fino ad uno svantaggio eccessivo, che non rispecchia il reale andamento del match. Nel complesso, però, dobbiamo riconoscere che abbiamo giocato una brutta partita sotto l’aspetto tecnico, ed in particolare quello difensivo, visto che abbiamo saputo contenere al meglio gli attacchi avversari solo nel secondo quarto. Adesso ci attende un girone di ritorno nel quale giocheremo in casa contro quasi tutte le squadre che lottano per la salvezza, e noi le affronteremo con la bava alla bocca! Non possiamo ignorare i nostri limiti, ma non vogliamo assolutamente mollare”.

E adesso, molto in sintesi, la cronaca della partita.

Primo quarto: parte bene Venezia contro una Vuelle sbadata in difesa (11-4 al 3’). Dell’Agnello chiama time-out e mette in campo Pecile, che segna un paio di canestri che riavvicinano Pesaro (18-11 al 7’). L’Umana risponde però a dovere, sfruttando bene le troppe palle perse dei biancorossi, ed una bomba di Taylor chiude il tempino sul 23-11.

Secondo quarto: Venezia sembra perdere il filo del gioco, non segna più dal campo per quasi 3 minuti, mentre Pesaro mette a segno l’unica bomba della serata con Johnson (24-16 al 13’), ma non sa sfruttare come dovrebbe l’impasse degli avversari. Così l’Umana rialza la testa e allunga nel punteggio, sfruttando l’efficacia offensiva del trio Taylor-Smith-Easley (33-20 al 17’). Per Pesaro si sveglia Anosike, dopo un inizio a secco di punti, e riavvicina la Vuelle nel punteggio (33-26 al 19’). I ragazzi di Dell’Agnello sembrano crederci, si battono duro in difesa e vanno all’intervallo sul 36-31, con un bel parziale di 3-11.

Terzo quarto: la Vuelle sembra rientrata in campo con la grinta giusta e sfiora subito il pareggio sul 36-35 al 22’, grazie ad un bel missile di Young e ad un canestro da sotto di Anosike. Ma la risposta di Venezia non si fa attendere, con Smith e Taylor efficaci in entrata e sul perimetro, e soprattutto con un Linhart cresciuto a dismisura nella seconda metà di gara: al 24’ il punteggio dice 45-39 per l’Umana, che poi si porta sul +14 al 28’ (56-42), dominando una disorientata Vuelle dove il solo Young riesce a farsi valere in attacco, e chiude il quarto, ed in pratica la gara, sul 64-46.

Ultimo quarto: per la Vuelle si sveglia in attacco Mark Trasolini, che finora si era battuto bene in difesa, senza però segnare nemmeno un punto. Saranno 11 i punti messi a segno dall’italo-canadese nell’ultima frazione di gioco, ma non serviranno per rovesciare le sorti dell’incontro, che vedrà Venezia allargare sempre più il proprio vantaggio (73-52 al 34’ e 77-60 al 37’), fino a chiudere i giochi avanti di ben 24 punti sull’ 89-65.

UMANA VENEZIA: 89 – VICTORIA LIBERTAS PESARO: 65

Umana Venezia: Peric 3, Rosselli 2, Linhart 17, Vitali 6, Taylor 15, Smith 21, Akele 4, Magro 3, Easley 18.
Victoria Libertas Pesaro: Musso 2, Johnson 9, Pecile 10, Young 16, Trasolini 11, Amici , Anosike 13, Turner 4.


   

di Alberto Pisani





Questo è un articolo pubblicato il 12-01-2014 alle 21:17 sul giornale del 13 gennaio 2014 - 1893 letture

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