VivereVerde: conifere nane, rustiche e molto facili da coltivare

Conifere nane 4' di lettura 09/01/2014 - Ancora siamo in pieno inverno quindi via libera alle Conifere nane: rustiche, molto facili da coltivare, adattabili e capaci di regalare molte soddisfazioni.

Conifere Nane
Sono arbusti identici se non per la grandezza a quelli che troviamo nei boschi e giardini, sempreverdi a crescita molto lenta, con foglie aghiformi o squamiformi. In Giappone sin dai secoli passati, sono stati sviluppati i primi esemplari di varietà nane particolari a crescita molto lenta che talvolta comparivano tra le conifere dei loro vivai, con l’obiettivo di ricreare rappresentazioni in scala ridotta degli scenari reali. Negli ultimi decenni anche i vivai occidentali hanno selezionato numerosissime varietà di conifere nane, che si adattano benissimo ai piccoli giardini di città, ma anche in vaso nei terrazzi e balconi.

Le conifere nane sono piante a ridotta manutenzione, sono rustiche, resistenti, adattabili e decorative, di crescita a volte anche di pochi centimetri l’anno: il termine ‘nano’ sta quindi a significare una crescita molto ridotta rispetto alla specie tipo, non una vera e propria miniaturizzazione. Un abete nano sarà quindi molto più piccolo di un abete standard avente la stessa età, ma potrà anch’esso, in un tempo molto più lungo, raggiungere un’altezza di 10 metri. Le specie che prendo in considerazione in questo articolo appartengono alla famiglia delle Cupressaceae e sono: Chamaecyparis lawsoniana Chamaecyparis pisifera Chamaecyparis obtusa Juniperus squamata Juniperus rigida conferta Microbiota decussata Tuia spp.

Consigli e Abbinamenti
Alcune varietà hanno portamento diverso, possono essere a cespuglio, eretto, di forma colonnare o cilindrica o avere un andamento prostrato. Personalmente la caratteristica più rilevante e che hanno fogliame con colori diversi, alcune delle quali dotate anche di bacche e mettendo insieme conifere di diversa specie possiamo creare un bellissimo gioco di verdi e creare delle belle sensazioni. Inoltre le sensazioni aumentano se affianco alle conifere, abbiamo per esempio delle erbacee perenni in fiore o dei bulbi.

Coltivazione

Terreno e Impianto

Le conifere crescono bene in terreni acidi o leggermente acidi ma sopportano bene anche quelli neutri. Per quanto riguarda la tessitura del terreno, si adattano a qualsiasi tipo di terreno. Per piantarle nel vostro giardino, fate prima una buca profonda circa il doppio del vaso, dove si trova la pianta. Sul fondo della buca mettete 2 cm di argilla espansa o della ghiaia per facilitare lo sgrondo delle acque, poi 15 cm buoni di terriccio per acidofile o terriccio universale; mettete la pianta e richiudete la buca e annaffiate, per facilitare la coesione fra la zolla di radici e il suolo. La terra prima dell’impianto va ben lavorata in maniera tale da non creare ristagni idrici. Un consiglio è di non rimuovere gli aghi caduti ma lasciarli nel vaso, anche quelli che troviamo in terra poiché contribuiscono a rendere il terreno più acido, per questo motivo non cresce nessun tipo di erba ai piedi delle conifere.

Esposizione
Come descritto prima, sono piante molto rustiche, vanno tenute, sia in inverno sia in primavera e in autunno, in piena luce mentre in estate quando abbiamo temperature intorno ai 28°/30°C, vanno posizionate nella mezz’ombra. Sono piante che sopportano molto bene il freddo, fate attenzione soprattutto in vaso che la terra non sia troppo bagnata quando si abbassano le temperature. In estate invece, fate attenzione che il vaso della conifera non sia molto piccolo, per evitare che la terra di asciugarsi con rapidità.

Annaffiatura
Le annaffiature devono essere regolari, ogni volta che il terreno si asciuga soprattutto in estate, in inverno basta l’acqua apportata dalle piogge e vanno annaffiate solo in caso di siccità. Il terreno in vaso va mantenuto fresco e leggermente umido, quando appoggiamo il palmo della mano sulla terra, dobbiamo sentire la sensazione di umido ma il palmo deve rimanere asciutto. Cerchiamo di non creare ristagni idrici, molto dannosi alla pianta.

Coltivazione in Vaso e Potatura
Per quanto riguarda gli esemplari coltivati in vaso, ricordiamo che in genere richiedono maggiori annaffiature, rispetto alle stesse piante poste in piena terra. Quando le radici della pianta si sono sviluppate fino a riempire il vaso e fuoriescono dai fori posti sul fondo del contenitore, possiamo trapiantarla in primavera, in un vaso più grande (2-3 misure più grande), utilizziamo sempre del terriccio per acidofile o del terriccio universale; come avevamo detto, non amano i ristagni idrici pertanto ponete sul fondo del vaso dei pezzetti di coccio o 2 cm di argilla espansa che favoriscono lo sgrondo delle acque in eccesso.

Data la loro rusticità, possiamo sempre tenere all’esterno la pianta e nei climi dell’Italia settentrionale più rigido al massimo possiamo proteggere la pianta andando a ricoprire la porzione di terreno vicina alle radici con foglie secche o altro materiale pacciamante, oppure ricopriamo il vaso con del polistirolo. Per quanto riguarda la potatura può essere eseguita quella di mantenimento della forma durante il periodo vegetativo (primavera/estate).






Questo è un articolo pubblicato il 09-01-2014 alle 09:22 sul giornale del 10 gennaio 2014 - 8419 letture

In questo articolo si parla di attualità, natura, pesaro, fiori, Giardinaggio, vivere verde, piante, massimiliano cerri, paroleverdi, parole verdi, pollice verde

Licenza Creative Commons L'indirizzo breve è https://vivere.me/WQV

Leggi gli altri articoli della rubrica VivereVerde





logoEV
logoEV
logoEV


.