Rivendichiamo il diritto al bello anche a Pesaro....il punto di Francesco Taronna

Francesco Taronna 3' di lettura 06/08/2012 - Non riesco a capacitarmi: Pesaro ha una peculiarità rara fra le città marine. Il sole sorge e tramonta sul mare e con un muro alto 3 metri sul nuovo molo del porto il tramonto sarà oscurato. Resterà un bel ricordo per tutti coloro che al calar di quel sole si sono scambiati dolci sguardi e languide carezze.

Quante promesse d'amore sono state pronunciate con quello scenario. Per altri resterà una speranza abortita, violata con la stessa cieca furia con la quale i talebani distruggono i siti dell'Unesco nelle loro patrie. I nostri talebani sono pubblici amministratori e tecnici che non riescono a vedere aldilà del proprio naso. I tecnici sono come jukebox: non basta infilare la monetina, poi occorre anche scegliere la canzoncina da far suonare; così non basta pagarli e dire di progettare un porto più grande, occorre anche spiegargli che il porto non deve azzerare il bello che la natura ci ha donato anzi deve esaltarne le potenzialità. La dirigenza politica ed amministrativa delle istituzioni pesaresi ha dimostrato la proprio incompetenza e incapacità a tutelare e valorizzare il territorio. Una mancanza totale di visione strategica e di cultura che pone "l'affare" alla base degli interventi. Invece, sempre, il primo parametro da rispettare è la tutela del bello, esaltarlo e farlo godere ai cittadini ! Perchè la gente non va sulle Dolomiti o sulle spiagge del Gargano solo per respirare aria pura ed immergere le membra in acque stupende ma anche per fissare nella mente e nell'animo scenari indimenticabili di cui nutrirsi nei momenti della malinconia. I tecnici ed i politici sono convinti che il denaro non ha colore nè odore, affatto vero, se investito nel modo giusto può provocare stupendi arcobaleni o profumati prati multicolori.

Occorre incentivare la cultura del bello e metterla alla base del quotidiano operare a favore della collettività. Certo che se si tutela il tramonto sul mare non si balza ai primi posti delle statistiche nazionali come per la lunghezza delle piste ciclabili, poco importa se di dubbio gusto e pericolose; o per la raccolta differenziata dei rifiuti che ha trasformato il Centro in un ricettacolo di spavaldi ratti di varia pezzatura che passeggiano imperterriti sui piedi di attonite turiste o isole ecologiche trasformate in discariche a cielo aperto, grazie all'intervento sinergico di cittadini non degni del nome ed amministratori e tecnici incompetenti. Anche la stampa locale ha le sue responsabilità, perchè molto attenta a lisciare i potenti e poco sensibile alla tutela delle specificità del territorio. Se dovessimo giudicare la valenza delle iniziative nel territorio secondo lo spazio che gli dedica la stampa, ci dovremmo convincere che le pizze delle TRR siano la manifestazione cluo del cartellone della provincia di Pesaro-Urbino degli ultimi 2 o 3 anni. Altro che la mostra sulla Città Ideale ! E le associazioni ambientaliste ? dopo un flebile fuoco di paglia iniziale, sono andate tutte in ferie. Perchè no un Comitato per rivendicare il diritto al bello ed al sogno ? e perchè no al loro sfruttamento in termini di immagine per il nostro caro territorio ? A presto !






Questo è un articolo pubblicato il 06-08-2012 alle 22:28 sul giornale del 08 agosto 2012 - 1536 letture

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