Il sarto di Viale Zara, la vignetta di Giacomo Cardoni

Il sarto di Viale Zara, la vignetta di Giacomo Cardoni 1' di lettura 01/08/2012 - “Una volta, poco fuori Pesaro, non vi erano case, se non quelle dei pochi benestanti. Tutt’attorno era terra battuta, fino al mare. Tanto che, in primavera, Pesaro era abbracciata da una incredibile distesa infinita di prati e margherite.”

“Viale Zara. La strada dove sono nata. La strada dei miei ricordi. Ciò che talvolta si riaffaccia alla memoria risale agli anni ’20 o meglio ancora agli anni ’30… Si la strada c’è ancora, ma di quel tempo, di quel vivere nulla è rimasto. Solo la memoria è l’unica testimone e la strada rivive nel ricordo… Riemergere, come d’incanto, dal mondo dei miei ricordi il giardino fiorito del sarto Garattoni. Era proprio all’inizio, superata la nazionale. Il sarto Garattoni era noto per la sua bravura, aveva clienti molto esigenti (vedi mio fratello il dottor Cancelli) che secondo lui riusciva ad accontentare e di ciò ne andava fiero. Ma io credo che la sua vera passione fossero i fiori. Quando non era particolarmente intento nel suo lavoro, era invece particolarmente intento nel suo giardino. Era molto facile vederlo curvo sull’aiuola a zampettare, sarchiare, piantare o trapiantare… fiori per ogni mese, per ogni stagione, fiori per tutto l’anno. Dalle prime violette ai crisantemi. E chi passava di li non poteva fare a meno di fermarsi ad ammirare quel tripudio di colori – Che bello! – E il sarto Garattoni sorrideva felice.”

Ricordo d’infanzia di un signorotto Pesarese
Pensiero tratto da una pagina di diario di Guglielmina Cancelli








Questa è una vignetta pubblicata il 01-08-2012 alle 17:44 sul giornale del 02 agosto 2012 - 1626 letture

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