Marche Nord la verità sta venendo a galla..

ospedale san salvatore 4' di lettura 20/06/2012 - Quando nel 2009 ed esattamente il 15 settembre alle 16.27 l'Assemblea Legislativa delle Marche si apprestava a votare la costituzione dell'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord, all'improvviso come se fosse scattato l'allarme antincendio, dei 40 consiglieri regionali presenti, ben 18 uscirono dall'aula.

Quando nel 2009 ed esattamente il 15 settembre alle 16.27 l'Assemblea Legislativa delle Marche si apprestava a votare la costituzione dell'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord, all'improvviso come se fosse scattato l'allarme antincendio dei 40 consiglieri regionali presenti, ben 18 uscirono dall'aula consentendo così il voto positivo dell'assemblea ( 20 favorevoli, 2 contrari D'Anna e Bucciarelli) tutto il Pdl, escluso il sottoscritto uscì dall'aula in compagnia di tre esponenti del centrosinistra tra cui l'ex presidente del consiglio regionale Minardi.

Nei mesi precedenti la votazione, ci furono le audizioni della commissione Sanità propedeutiche la votazione in aula. Si tennero a Pesaro con l'obiettivo di ascoltare pareri e proposte dei sindaci sulla “costituenda” Azienda .Come confermano i verbali, pressoché inesistente la presenza dei Comuni invitati c'erano solo Urbino, Pesaro e Pergola il resto non si è visto ne sentito. In quella sede, e cito ancora il verbale il presidente della Commissione Lucchetti disse in modo molto chiaro che l'operazione serviva “per rafforzare lo status del San Salvatore perché non aveva i numeri e le caratteristiche dell'Azienda”.

Se non si parte da qui difficilmente si capisce quello che sta avvenendo e quello che potrebbe accadere.
E' di questi giorni la notizia del rischio ”commissariamento” dell'Azienda Marche Nord tanto che il Direttore Aldo Ricci, oramai più esperto di un politico scafato nel rigirare le frittate,si è esibito nel solito show delle eccellenze . In realtà la situazione è ben diversa se, l'assessore Parasecoli si dichiara a favore del ritorno di Marche Nord alla gestione Asur con relativo abbandono dello status di Azienda. Ma il carico da 90 arriva dai dirigenti, quelli che secondo una circolare interna dovrebbero starsene buoni buoni. Ebbene costoro hanno “invitato l'assessore regionale alla sanità Almerino Mezzolani a incentivare gli investimenti in tecnologie e personale” evidentemente spinti dalla presa d'atto che alle promesse di trasformare Marche Nord in qualche cosa di completamente diverso dalla semplice unione di Pesaro e Fano si contrappone una realtà ben diversa che è quella che specifica in modo chiaro la Determina di Giunta regionale n. 62 del gennaio 2012 ove a pagina 6 dell'allegato si legge a proposito:”una unica realtà ospedaliera che concentri su di sé tutte le eccellenze attualmente esistenti”. Una bella differenza dai proclami del passato nei quali si parlava di Marche Nord come di un muro per bloccare la mobilità passiva. Come di un Torrette 2. Oggi più modestamente si parla di Marche Nord e dell'Ospedale Unico come di una scelta necessaria per risparmiare..

Ma i dirigenti non ci stanno, tanto che nel loro comunicato precisano “Un ospedale che per carenza di personale non può esprimere tutte le proprie potenzialità tutto l'anno rischia di nascere male con conseguenze negative che possono diventare irreversibili”. Sante parole che in pochi hanno ostinatamente continuato a ripetere anno dopo anno specie nell'approssimarsi del periodo estivo.

Le conclusioni dei dirigenti però non convincono quando chiedono che: ”il nuovo ospedale sia realizzato nel più breve tempo possibile”. Non convincono perché oltre alla determina 62 che prevede ”una unica realtà ospedaliera che concentri su di sé tutte le eccellenze attualmente esistenti” c'è il Piano Socio Sanitario ancora più chiaro quando stabilisce che che per Marche Nord si prevede: ”la realizzazione di una struttura unica per la copertura del bisogno di cura e assistenza al livello minimo di area vasta”. Queste sono le “lastre“ da esaminare, se si valutano quelle di altri non si riesce a curare il malato.

Ma il destino è già scritto e solo chi non si documenta o fa finta di non conoscere può continuare a sostenere il percorso intrapreso dalla regione Marche. Il destino è quello che vede risparmiare sul resto della regione ad iniziare dalla nostra provincia a vantaggio di Ancona dove il Piano Socio Sanitario prevede la concentrazione di ulteriori risorse che vanno ad aggiungersi all'attuale 70% del bilancio della sanità nel capoluogo di Regione. Il resto è alchimia, non solo politica. Se realmente si vuole incidere sulle scelte attuali e future è necessario che l'Area Vasta, le Aree Vaste, acquisiscano personalità giuridica come prevede una Proposta di Legge di cui sono primo firmatario. Senza Personalità giuridica saremo costretti a subire imposizioni dalla Regione com'è sempre accaduto e come quanto sta accanendo conferma, nero su bianco e non sulle ipotesi o fantasie.


   

da Giancarlo D'Anna
Vice Presidente Commissione Sanità




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 20-06-2012 alle 16:52 sul giornale del 21 giugno 2012 - 1093 letture

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