Coldiretti Pesaro: bene sequestro tartufo africano a tutela del prodotto locale

coldiretti logo 1' di lettura 19/06/2012 - Con le importazioni di tartufo dall’estero più che raddoppiate nel primo trimestre del 2012 è importante tenere alta la guardia contro il rischio che prodotti stranieri di bassa qualità vengano spacciati per made in Marche.

E’ quanto afferma la Coldiretti Pesaro Urbino nel commentare l’operazione condotta dai Nuclei anti sofisticazione di Bologna contro quattro ditte, di cui una del Pesarese, accusate di acquistare tartufi africani di specie molto comune e di nessun pregio che venivano trattati con oli e aromi sintetici e poi rivenduti a ristoranti e negozi come tartufo bianchetto, il cui valore di mercato oscilla tra i 180 e i 700 euro al kg. Nei primi tre mesi di quest’anno le importazioni di tartufo dall’estero a livello nazionale sono passate a 4.200 chilogrammi, quasi il doppio rispetto ai 2.200 chili arrivati nello stesso periodo del 2011.

Da qui la necessità, secondo Coldiretti, di vigilare contro le truffe che mettono a rischio la salute dei consumatori e il lavoro dei veri tartuficoltori, specie per un territorio come quello pesarese dove questo settore rappresenta una componente importante dell’economia provinciale, soprattutto nelle zone dell’interno, con effetti positivi sugli afflussi turistici come dimostrano le numerose occasioni di festeggiamento organizzate in suo onore. Le Marche sono una delle regioni leader nella produzione di tartufi, con 10mila chili, di cui 7mila di "nero" e 3mila di "bianco".






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-06-2012 alle 19:16 sul giornale del 20 giugno 2012 - 1204 letture

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