Idv: canili privati, le tariffe applicate non rispondono a quanto stabilito dalla Regione Marche

canile 4' di lettura 17/01/2012 -

Non rispettare la legge è sempre un atto grave, che va disapprovato sia quando a compierlo è un privato cittadino, ma ancora di più, quando a compierlo è un Ente pubblico. Nella fattispecie, due Comuni e una Comunità Montana, sembra stiano compiendo atti che non rispettano le Leggi vigenti e la questione è tanto grave quanto delicata, perché riguarda sia il benessere animale, sia la totale indifferenza di tali Enti verso leggi sia nazionali che regionali.



Tutte le Associazioni Onlus animaliste attive sul territorio marchigiano (Lupus in fabula, Oipa, Anpana, Arca di Noè, Pluto e Silvestro, Animal house, Lega abolizione caccia, Amici animali di Osimo ) e altre da fuori della nostra regione (Animal Asia Foundation) con Italia dei Valori, hanno deciso di denunciare la situazione illegale che si sta verificando.

La questione è presto detta: dopo che i Comuni di Sassocorvaro, Macerata Feltria e la Comunità Montana Alto e Medio Metauro, hanno ricevuto proposte di convenzione da gestori di canili privati, difformi nelle tariffe da quanto stabilito dalle direttive regionali in materia di mantenimento dei cani randagi, questi enti hanno ugualmente stipulato queste convenzioni che risulterebbero illegittime, ignorando le precise Direttive regionali e tutte le normative nazionali in materia.

Nello scorso mese di ottobre i Consiglieri Regionali IDV Paolo Eusebi e Luca Acacia Scarpetti, hanno presentato una interrogazione al Consiglio Regionale delle Marche (che è all' O.d.G. del prossimo consiglio), riguardante la questione delle tariffe applicate ai canili privati, proprio per rimarcare la necessità di far applicare nelle nuove convenzioni in stipula, la vigente Delibera regionale 560/2002.

Sia la legge Nazionale, sia quella Regionale, sono molto chiare circa la gestione dei cani randagi: è sottolineata la priorità delle Associazioni Onlus nella gestione dei canili, questo perché applicano tariffe molto più basse rispetto a quelle applicate da strutture private, sia perché si prodigano nelle adozioni e cosa non trascurabile, perché è fissata inderogabilmente una tariffa minima da applicare ai canili privati, sotto la quale l’Ente che stipula, non può scendere. Ricordiamo che la tariffa minima che il canile privato deve applicare al giorno per ogni cane è di Euro 2,07 + IVA, mentre per le Onlus questa tariffa è più economica e scende a Euro 1,04 sulla quale non si applica IVA.

Dopo le recenti stipule (del 1/1/2012) delle nuove convenzioni dei sovracitati Enti con canili privati, sembrerebbe accertato che le tariffe applicate non rispondono a quanto stabilito dalla Regione Marche e di conseguenza tali nuove convenzioni sono illegittime e saranno impugnate con ricorso al Tar.

La conseguenza dell’illegale tariffa applicata, oltre a contravvenire alla normativa regionale, comporta un abbassamento del livello dei servizi erogati, a scapito del benessere animale e delle casse degli stessi enti, in conseguenza dell’esiguo numero di adozioni effettuate da queste strutture private che comporta un onere superiore per gli Enti, a causa del prolungato mantenimento (spesso per tutta la vita) dei cani ricoverati presso queste strutture, questo perché per un privato è più impegnativo mettere in atto tutte le strategie necessarie a favorire le adozioni, che consentirebbero all’Ente il vero risparmio. Infatti, il risparmio costituito dal piccolo ribasso applicato è illusorio, il vero risparmio per l’Ente si ottiene attraverso l’adozione, perché un cane adottato non peserà più sulle casse Comunali. Queste convenzioni stipulate in deroga, contravvengono anche a quanto stabilito dalla vigente circolare del Ministro della Sanità del 14 maggio 2001 n.5 (Gazzetta Ufficiale n.144 del 23/06/2001) di attuazione della Legge Nazionale 281/2001 sul randagismo che cita: “le convenzioni e gestioni dei canili e dei rifugi devono essere concesse prioritariamente alle Associazioni o Enti aventi finalità di protezione degli animali”.

Non illudiamoci che questi temi, in un momento di grave crisi come quello che stiamo attraversando, siano trascurabili, perché la gestione accorta del randagismo comporta per tutti i cittadini, una migliore qualità della vita, oltre a denotare il livello di sviluppo che una società che si definisce civile, ha l’obbligo di mantenere alto.

Il Capogruppo IdV Eusebi, sulla questione, nei giorni scorsi ha sollecitato un intervento dei Presidenti Solazzi e Spacca, del Resp. dell'Uff. Legale e del Dirigente del servizio Tutela degli Animali.










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