San Salvatore, nuovo prelievo multiplo di organi

2' di lettura 10/11/2011 -

Nuovo prelievo multi-organo. Il terzo dell’anno al San Salvatore. I familiari di un paziente ricoverato e deceduto in Rianimazione mercoledì 9 novembre, hanno acconsentito alla donazione degli organi.

Risultati idonei al trapianto i reni, destinati dal Centro Nazionale di Riferimento agli Ospedali Civili di Bergamo e al Policlinico di Padova, e le cornee inviate alla Banca delle Cornee delle Marche a Fabriano. L’attività di prelievo, che si è conclusa proprio nelle prime ore di questa mattina (giovedì 10 novembre), si è svolta nel blocco operatorio del presidio centrale San Salvatore degli Ospedali Riuniti Marche Nord dove era pronta e perfettamente preparata all’evenienza l’équipe infermieristica.

Le procedure medico legali inerenti l’accertamento della morte cerebrale, quelle organizzative relative al prelievo e trasporto degli organi e le verifiche cliniche dell’idoneità degli organi al trapianto, sono state condotte dal collegio medico composto dai professionisti della Rianimazione, della Neurologia e della Direzione Sanitaria di Presidio in collaborazione con il personale infermieristico della Rianimazione, del Blocco Operatorio e con il personale della Centrale Operativa 118; inoltre hanno contribuito all’effettuazione delle procedure gli specialisti di Neurochirurgia, Anatomia Patologica, Laboratorio Analisi, Oculistica, Urologia, Chirurgia, Cardiologia, Emodinamica, Radiologia e Dermatologia.

Il Collegio Medico e le equipe esterne intervenute per il prelievo di organi hanno lavorato in collaborazione con il “Nord Italia Trasplant” (NITp), centro nazionale di riferimento per la regione Marche dell’attività trapiantologica, che ha appunto deciso di destinare gli organi, reni e cornee, agli ospedali Civili di Bergamo, al Policlinico di Padova e alla Banca delle Cornee di Fabriano. “La generosità dimostrata in un momento così doloroso dai familiari del paziente deceduto – commentano i medici della Direzione medica del San Salvatore - e l’impegno dei sanitari hanno reso possibile, ancora una volta, riaccendere la speranza per altre vite”.