Noto Consulente del lavoro beffa la clientela e intasca oltre 150mila euro

guardia di finanza 2' di lettura 11/03/2011 -

La guardia di Finanza di Pesaro ha denunciato un noto consulente del lavoro, operante nella provincia di Pesaro e Urbino, per appropriazione indebita aggravata.



Il professionista, attraverso un consolidato modus operandi e approfittando del rapporto di fiducia instauratosi con vari imprenditori, ha ingannato gli stessi sulla loro posizione contributiva, facendosi consegnare, mensilmente, somme di denaro che, a suo dire, erano destinate al pagamento di contributi previdenziali I.N.P.S. a mezzo dei modelli F24, di fatture (in realtà rivelatesi inesistenti) e cartelle di Equitalia (abilmente taroccate); denaro, questo, che veniva richiesto direttamente alla clientela in contanti o prelevato dal medesimo a mezzo RID bancario dai conti correnti delle ignare vittime.

L’uomo è entrato nel mirino delle Fiamme Gialle dopo le segnalazioni di alcuni imprenditori, la maggior parte dei quali negozianti e titolari di piccole aziende, che lo hanno querelato per l’appropriazione indebita aggravata di consistenti somme di denaro non versate all’I.N.P.S.

E’ stato così che i Finanzieri hanno minuziosamente ricostruito la condotta posta in essere dal consulente già dal 2006 che, vistosi scoperto, ha cercato di attribuire ad una “svista” la “duplicazione” dei maggiori costi sostenuti dai clienti per il pagamento di contributi. Le indagini, però, hanno consentito di accertare che i contributi erano stati pagati una sola volta e che al restante denaro, consegnato in buona fede dai clienti, era stata data tutt’altra destinazione.

L’intervento del Corpo ha portato il “Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Pesaro ed Urbino” a disporre a carico del professionista la sanzione disciplinare della “sospensione dall’esercizio per 6 mesi”, ma l’uomo, nonostante ciò, ha continuato a svolgere la professione di consulente e, pertanto, successivamente, è stato denunciato per il reato di “abuso della professione”.

La complessa attività di polizia giudiziaria, diretta dalla Procura della Repubblica di Pesaro, ha consentito di rinvenire nel corso delle perquisizioni effettuate e nel corso degli interrogatori delegati, una serie di documenti di rilievo a supporto dell’ipotesi investigativa






Questo è un articolo pubblicato il 11-03-2011 alle 09:22 sul giornale del 12 marzo 2011 - 1563 letture

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