Ematologia: ua nuova terapia per la cura dei linfomi

Giuseppe Visani 2' di lettura 19/12/2010 -

L’84 percento dei pazienti trattati nel corso dell'ultimo anno e mezzo, alcuni seguiti in altri centri oncologici italiani, sono in remissione completa della malattia. I risultati della ricerca presentati dal primario dell’Ematologia pesarese Giuseppe Visani a Orlando, in Florida, in occasione del meeting annuale dell’American Society of Hematology.



Quarantaquattro pazienti colpiti da linfoma con malattia in stadio avanzato sono stati sottoposti ad una nuova terapia ad alte dosi prima dell’autotrapianto di cellule staminali, ideato dalla Ematologia di Pesaro, con il supporto di AIL Pesaro e dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord. La sperimentazione, approvata dal Comitato Etico, dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e dall’EMA (European Medicines Agency), ha dato risultati clinici e biologici molto rilevanti: l’84 percento dei pazienti trattati, ha ottenuto la remissione completa e l’ha mantenuta a oltre un anno dalla cura. La ricerca, guidata dal primario della struttura pesarese Giuseppe Visani, è stata illustrata la settimana scorsa a Orlando, in Florida, al meeting annuale dell’American Society of Hematology (il principale convegno internazionale in Ematologia per la presentazione delle novità emerse) a cui hanno partecipato circa 21mila specialisti provenienti da tutto il mondo.

“Lo studio della terapia è partito circa tre anni fa – spiega Visani -, e 44 pazienti, tutti nella fase avanzata della malattia o resistenti alle terapie ordinarie, si sono sottoposti al trattamento con risultati importanti. Si è trattato di uno Studio Italiano che è nato qui a Pesaro, e che ha poi coinvolto anche malati seguiti in Centri Ematologici di Roma, Genova, Treviso, Ascoli Piceno, Napoli, Bari e Milano. Una “rivoluzione” nel panorama terapeutico che dovrà essere allargata ad una casistica più ampia ma che per ora rappresenta una tra le più importanti novità nel campo del trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche degli ultimi vent’anni. In considerazione dell’incremento dell’incidenza dei linfomi e dell’alto numero di persone che si ammalano di questa malattia anche nella nostra Regione, – conclude il primario – questo dato rappresenta un messaggio di speranza per tutti pazienti affetti da linfoma. Una terapia che potrebbe essere proposta anche ai pazienti che raggiungono Pesaro nell’ambito dei progetti di Coorperazione Internazionale, come il progetto Mediterraneo aperto alla Palestina e Marocco”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-12-2010 alle 11:35 sul giornale del 20 dicembre 2010 - 3002 letture

In questo articolo si parla di sanità, attualità, Azienda ospedaliera San Salvatore

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