Bioarchitettura, è nata la sezione provinciale dell'Inbar

2' di lettura 23/10/2010 -

Si è presentata ufficialmente alla città la sezione provinciale dell’Inbar, l’istituto nazionale di bioarchitettura, tenuta a battesimo sabato mattina al Centro arti visive da Matteo Ricci. Il gruppo di professionisti ha unito le forze sotto il segno della sostenibilità.



"C’è bisogno anche del vostro contributo – ha detto il presidente della Provincia – per il nuovo modello di sviluppo che vogliamo edificare con il nostro Piano strategico. Nonostante le difficoltà causate dalla crisi, non rinunciamo a progettare il futuro. E l’architrave sarà il piano territoriale di coordinamento, al quale tutti i Prg dei Comuni dovranno attenersi".

Il "leitmotiv" è la qualità della vita, abbinata ai progetti per una "comunità più felice". E la dimensione urbanistica ha una parte rilevante: "Tutti i nostri Prg – ha proseguito Ricci – sono oggi sovradimensionati, alla luce della crisi. Serve la capacità di riconvertire le scelte, orientarle verso il “costruire nel costruito”. Bisogna ripensare anche l’edilizia: gli edifici vanno considerati come nodi della rete energetica che andremo a costruire". La "green economy" è un "nuovo modo di concepire la produzione": "E’ utile per intercettare i mercati – ha concluso -. E dobbiamo essere pronti a rispondere ai temi del futuro sulle rinnovabili. Penso anche alla questione del design degli impianti, dove possono crearsi opportunità occupazionali…".

I componenti del direttivo (e soci fondatori) sono Annarita Santilli, Valentina Radi, Alessandra Naglieri, Vittorio Vagnini, Diego Aigotti, Stefano Bocconcelli, Maurizio Giannotti, Ettore Pandolfi e Alberto Ubaldo Rattini. Presidente della sezione è l’architetto Margherita Finamore. Che ha spiegato la "mission": "Saremo la voce della sostenibilità. Non solo: vogliamo concretizzarla dal punto di vista progettuale, normativo e produttivo". Concorda Wittfrida Mitterer, responsabile del direttivo nazionale dell’istituto. Poi la lezione del pioniere dell’architettura sostenibile, il maestro belga Lucien Kroll. Che ha esposto il paradigma di un nuovo "umanesimo" abitativo: "Non demolire, ma trasformare. La nuova forma urbana non è un calcolo, né un modello matematico. Piuttosto, è il rispetto della diversità e del tessuto relazionale…".








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-10-2010 alle 15:33 sul giornale del 25 ottobre 2010 - 1173 letture

In questo articolo si parla di attualità, pesaro, Provincia di Pesaro ed Urbino, Bioarchitettura

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