Lupus in fabula: la provincia di Pesaro invasa dai lupi?

La Lupus in Fabula| 3' di lettura 09/12/2009 - \"Il signor Magnanelli, consigliere provinciale del PD, con la sua arringa contro i lupi che pare infestino la provincia (articolo allegato apparso sulla stampa locale pochi giorni fa) ha scritto alcune gravi inesattezze ma il dibattito su questo tema non è mai inutile e siccome la convivenza con i predatori naturali, se non gestita, rappresenta davvero un problema, ben venga la discussione e il confronto, nella consapevolezza che in tanti luoghi d\'Italia e del mondo questo eterno contrasto è stato risolto\".

Lasciamo perdere il discorso sulla presunta pericolosità dei lupi per gli uomini, perchè è vero invece il contrario e solo in Italia nell\'ultimo secolo si può parlare di qualcosa come 10 mila (diecimila) lupi uccisi dagli uomini e 0 (zero) uomini uccisi dai lupi... Altra cosa è il danno agli allevamenti, su cui però serve fare profonde riflessioni, senza pregiudizi verso il lupo e tenendo sempre presente che lo sforzo gestionale va rivoltoalla contemporanea tutela degli allevatori e dei lupi. E non è una chimera...



Il lupo è il mammifero più studiato al mondo, la più forte icona oggi per l\'immaginario mondo della natura selvaggia e per il turismo naturalistico nell\'intero emisfero boreale, ma è anche l\'animale più temuto, da molti odiato, vituperato dai modi di dire e dalle favole. Lo studio dei comportamenti sociali di questo formidabile predatore ha rappresentato lo spartiacque tra il retaggio culturale che lo assimilava al diabolico ed una nuova visione dell\'ecologia. Da quando si é compresa la clamorosa somiglianza tra la vita sociale del lupo e quella di noi umani in molti hanno smesso di credere ai lupi mannari e a cappuccetto rosso.



Con un nuovo approccio, meno suggestionato dagli anatemi religiosi e dalle credenze popolari, è iniziata faticosamente, circa 35 anni fa, una nuova epoca per il complesso rapporto uomo-lupo, cioé tra il più grande divoratore di risorse ambientali mai esistito in questo pianeta e l\'animale selvatico che per lungo tempo in occidente ha rappresentato il suo unico competitore alimentare. Certo che due milioni di anni di paure ataviche non si cancellano con un paio di generazioni e per molte persone continuano ad esistere due lupi: quello reale e quello fantastico. Se si continua a parlare con leggerezza di branchi famelici e lupi liberati dagli ambientalisti non si va da nessuna parte: il lupo continua, com\'è giusto, ad essere protetto dalla legge (chi lo uccide commette un reato penale) e il pastore giunge all\'esasperazione perché il danno è senz\'altro più grande di come viene quantificato.



Il lupo torna ad occupare il suo ruolo essenziale nell\'ecosistema quando ad esso viene lasciato territorio disponibile, prede selvatiche disponibili e scarso disturbo umano, purché tuttavia nel contempo le prede \"domestiche\" vengano limitate o del tutto rese impraticabili da una più corretta gestione delle stesse, mediante l\'uso di cani addestrati e dotati di collare anti-lupo e i greggi chiusi in appositi stazzi la notte e nelle giornate in cui il clima può essere più favorevole ai predatori (nebbia, pioggia, vento). Tutto ciò oggi è semplice nelle aree protette, dove i cani pastore e gli stazzi vengono talvolta addirittura regalati ai pastori e dove, soprattutto, la disponibilità di prede naturali è alta. Quel che può fare il Presidente di questa Provincia, oltre a fornire il dovuto appoggio al pastore, è prima di tutto accettare di ridimensionare la caccia al daino e al capriolo, vietandola nelle aree di presenza del lupo, e negli stessi contesti aumentare la vigilanza sullo svolgimento della caccia al cinghiale.



Per questo tipo di caccia, a quanto pare, l\'uso obbligatorio del singolo cane limiere in aree SIC e ZPS non viene attuato, mentre sono assai frequenti le invasioni di battute al cinghiale in zone in cui la caccia è vietata, con il risultato pessimo di allontanare tanti animali, lupi compresi, che poi arrivano in aree urbanizzate.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-12-2009 alle 15:43 sul giornale del 10 dicembre 2009 - 1307 letture

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