Secondo casello A14: per gli industriali va realizzato e nella zona sud di Pesaro

2' di lettura 05/11/2009 - Il Consiglio Direttivo di Confindustria Pesaro Urbino ha affrontato, nel corso dell’ultima riunione, la vicenda del secondo casello a Pesaro dell’A14.

Gli industriali hanno espresso “viva preoccupazione” per come si sta sviluppando il confronto su questa importante infrastruttura e si sono unanimemente espressi contro l’ipotesi di una mancata dotazione di una seconda uscita dell’autostrada al servizio del capoluogo di provincia. Quanto alla localizzazione del casello, il Consiglio Direttivo ha auspicato che venga realizzato nella zona sud della città: ciò favorirebbe non solo una migliore gestione del traffico veicolare, ma anche un collegamento più efficace tra le aree industriali e l’autostrada Adriatica.

Secondo Confindustria, invece, si sta assistendo ad un confronto tra sordi e le rispettive posizioni sembrano più votate a soddisfare gli interessi e la visibilità dei singoli che a migliorare la dotazione infrastrutturale di Pesaro. Non si può continuare con la politica delle opposizioni incrociate. Il Consiglio Comunale ha la responsabilità ed il dovere di decidere nell’interesse di tutta la comunità di cui è legittima espressione pensando al futuro.

Da non sottovalutare che la presenza di un secondo casello a Pesaro non è solo una “questione di quartiere”, ma dell’intera città e provincia e, quindi, strategica per le comunità di Pesaro e Fano, le quali devono lavorare per favorire il processo di integrazione e di sviluppo comune e condiviso. I Comitati sono certamente espressione della democrazia, utili a richiamare l’attenzione sui problemi particolari, ma essi non sono deputati a rappresentare l’interesse della collettività. E non si dovrebbe concedere loro poteri di veto su decisioni che il Consiglio Comunale deve prendere in tutta libertà. Infine pensare di barattare qualche opera cosiddetta compensativa, rinunciando al 2° casello che non avremmo mai più, denota una concezione quanto meno limitata sul fronte dello sviluppo futuro. Non vorremmo ritornare alla ricostruzione delle mura cittadine.