Le eccellenze italiane a Domo360: Premio Dino Gavina ad Alessi

4' di lettura 06/10/2009 - Posate 40, il progetto ideato da Luigi Caccia Dominioni, Livio e Pier Giacomo Castiglioni per Alessi ha vinto il “Premio Dino Gavina”, uno degli eventi speciali all’interno di DOMO360, il Salone del mobile di Pesaro.

L’award è stato coordinato da Roberto Giacomucci e sponsorizzato da Ghisamestieri, azienda che si occupa sia di progettazione, produzione e commercializzazione di prodotti standard per l\'illuminazione e l\'arredo urbano, sia svolge nel contempo attività di supporto alla ingegnerizzazione e produzione per singole progettazioni.


“Abbiamo vinto tanti premi, ma non per questo ci si abitua. – ha detto Alberto Alessi, proprietario dell’azienda piemontese -. Ogni volta che affrontiamo un progetto lo facciamo con tutta l\'attenzione, la ricerca, la sperimentazione, la cura necessarie perché nasca bene, abbia successo e duri nel tempo. Che vengano riconosciuti questi sforzi, ci premia e ci incita a continuare su questa strada che, non lo nascondiamo, è la più difficile”. I piccoli oggetti per la tavola sono giunti oggi al massimo punto di evoluzione delle relative tecnologie. Il progresso in questo settore avviene per piccolissimi passi, dove ci si trova a disegnare e ridisegnare oggetti antichissimi. Parlando del futuro, Alessi ha spiegato che “alla fine di questo secolo le posate con le quali mangeremo saranno molto vicine a quelle che conosciamo oggi”.


Le “Posate 40” furono presentate al pubblico per la prima volta in occasione della VII Triennale di Milano del 1940, all’interno della mostra dei metalli e dei vetri allestita da Ignazio Gardella. L’elemento distintivo di queste posate è l’equilibrio tra una concezione ancora artigianale e il futuro industriale del casalingo, combinazione che suscitò immediatamente l’approvazione e l’ammirazione di tutti; hanno una forma alleggerita, affusolata, priva di elementi superflui e al contrario ricca di funzionalità, ne sono un esempio i rebbi della forchetta: tre invece di quattro. Le versioni proposte in Triennale erano due: una in argento e una in vermeil con manico in porcellana. La versione che Alessi ha deciso di produrre è in acciaio inossidabile con manici in materiale termoplastico POM colore blu scuro. Un aiuto speciale alla realizzazione del progetto è arrivato da Luigi Caccia Dominioni stesso che, dall’alto dei suoi 95 anni, ha collaborato alla ricostruzione storica di questo progetto e al completamento dei pezzi mancanti.


Il “Premio Dino Gavina” ha previsto anche due menzioni speciali, che sono andate a Rotola di Adriano design OGTM Officine Meccaniche e Sumo di Xavier Lust per Cerruti Baleri. Ruggero e Marilena Trivini Dell’azienda lodigiana Ogtm rallegrandosi per essere stati premiati, hanno sentito il bisogno di ricordare Dino Gavina, “a cui ci sentiamo molto vicini non solo per la stima per il suo grande lavoro ma anche per quel suo modo di agire fuori dagli schemi, contro tutti e contro tutto, per perseguire il giusto modo di fare il prodotto e di fare design”. La premiazione è stata anche il momento per fare un’analisi più ampia, “Rotola è un esempio di come si possano perseguire grandi risultati aziendali senza piegarsi alle logiche perverse del mercato. La sua unicità tecnica e formale gli ha infatti permesso di imporsi sul mercato”. Federico Carandini, art director per Cerruti Baleri, azienda in provincia di Bergamo, ha sottolineato che “la menzione per Sumo conferma che i criteri che da sempre guidano le nostre scelte di prodotto sono condivisi da chi agisce nel rispetto dei valori essenziali della progettazione - in particolare semplicità e poesia - gli stessi che hanno ispirato l’attività di Dino Gavina”. Della giuria, presieduta da Ilka Alessandra Gavina, figlia di Dino, facevano parte Giampaolo Amadori, direttore commerciale dello sponsor Ghisamestieri; Luisa Bocchietto, presidente ADI nazionale; Ugo Calzoni, amministratore unico di Fiera di Pesaro; Tersilla Giacobone, coordinatrice della testata Interni Panorama; Giorgio Tartaro, direttore di Case & Stili e direttore editoriale di Leonardo TV.


Secondo la giuria, “questi tre prodotti sono quelli che maggiormente sintetizzano i criteri di semplicità e poesia con cui il maestro Gavina valutava bellezza estetica e funzionalità, decretate in base al suo prezioso approccio umanistico alla progettazione e secondo il motto “Veramente moderno è ciò che è degno di diventare antico”. Sono tutti in esposizione a DOMO360 i pezzi selezionati per la prima edizione del “Premio Dino Gavina”: oltre ai vincitori, infatti, è possibile visionare nelle giornate del salone del mobile anche i progetti di B&B Italia con ‘Canasta’ di Patricia Urquiola; Brandoni con ‘Eclissi’ di Alessandro Carlorosi e Michele Mengoni; Ceramica Flaminia con ‘Waterdrop’ di Luca Cimarra; Elica con ‘OM special edition’ dell’Elica Team design; Hotpoint–Ariston con ‘Quadrio’ di Makio Hasuike; iGuzzini Illuminazione con ‘PizzaKobra’ di Ron Arad; Luconi con la ‘Libreria Giano’ di Decoma design; Meritalia con ‘Stardust’ di Mario Bellini; Nemo con ‘Chocolite’ di Toshitaka Nakamura e Kouhei Okamoto; Scholtès con ‘Multiplo’ di Emanuel Gargano e Marco Fagioli; Technogym con ‘Kinesis’ del Centro Stile Technogym.


   

da Salone del Mobile di Pesaro






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-10-2009 alle 13:30 sul giornale del 07 ottobre 2009 - 4902 letture

In questo articolo si parla di attualità, Salone del Mobile di Pesaro





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