Le nuove stazioni autostradali di Pesaro Sud e Fano Nord

autostrada 2' di lettura 03/09/2009 - Per le due nuove stazioni autostradali, di cui si parla in questi ultimi giorni sia a livello politico che mediatico, va subito detto che la loro realizzazione influirebbe positivamente sulla quotidianità delle due comunità.

S. VENERANDA o altro sito adatto e limitrofo, risolverebbe gran parte dei problemi di accesso all’A.14 degli abitanti della parte sud di Pesaro, considerando il forte decentramento verso nord dell’attuale stazione che, tuttavia, continuerebbe ad essere il naturale sbocco dell’entroterra (Urbino, Montecchio, la zona nord industriale…). Anche per Fano si potrebbe parlare di diversificazione di ruoli per la nuova stazione nord. L’attuale continuerebbe ad essere il rifornimento per la valle del Metauro e la zona industriale, mentre la nuova Fano nord offrirebbe un naturale servizio alle Terme di Carignano, alla zona sportiva Trave, al Lido, al porto… Legare queste due stazioni, che vanno realizzate contemporaneamente, vorrebbe dire di fatto collegare in modo rapido, economico e vantaggioso, le due città.


Attualmente non c’è alcuna convenienza ad usare l’A.14 per raggiungere il centro delle due città. Con questa nuova realizzazione salterebbe di fatto l’idea della costosa complanare da realizzare per sostituire l’unico collegamento offerto dalla statale adriatica n.16. Ulteriori vantaggi risulterebbero per il collegamento fra le zone industriali delle due vallate. Pesaro e Fano, insomma, avrebbero l’opportunità di un più facile accesso all’A.14 evitando l’uso di più impegnativi percorsi sulle strade residenziali delle due città. I vantaggi non sarebbero solo per i singoli utenti, ma anche per le due comunità per l’abbassamento dei livelli di intasamento della viabilità urbana dell’attuale traffico. Questa soluzione senza costi diretti per le Amministrazioni locali, ridurrebbe anche il più feroce impatto di nuove strade sulle colline. Queste riflessioni sono estemporanee e andrebbero, quindi, appoggiate da indagini sui flussi veicolari e da quali pesi edilizi residenziali, commerciali e industriali dipendono.


Da queste ed altre opportune analisi e dopo avere individuato le nuove strade d’accesso alle due stazioni ed aver legato questi studi ai rispettivi strumenti urbanistici delle due città,… solo allora sarà possibile intervenire con l’unico scopo di facilitare l’uso di questa infrastruttura (l’A.14), senza crearne altre, a vantaggio della sostenibilità dell’ambiente e la tutela del paesaggio, abbassando, di conseguenza, la densità veicolare nelle strade urbane, evitando l’inutile attraversamento delle città, creando due grandi stazioni internodali (veri nuovi ingressi alla città) per garantire un diverso accesso sia alla città storica che a quella recente.


   

da Gianni Lamedica
architetto




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-09-2009 alle 16:00 sul giornale del 03 settembre 2009 - 1424 letture

In questo articolo si parla di attualità, autostrada, Gianni Lamedica

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