Cobordolo: nidi familiari, una grande opprtunità non colta

Nel programma elettorale per le ultime amministrative, avevamo recepito il disagio di molte mamme da una parte e questa nuova opportunità dell\'altra e avevamo preso il preciso impegno di sviluppare e agevolare la formula del \"nido familiare\". Come funziona? Nulla di più semplice: le donne (mamme e non) che hanno intenzione di intraprendere questa \"carriera\" devono partecipare ad un corso di formazione, avere a disposizione una o più stanze della propria abitazione che rispondano ai requisiti di igiene e di sicurezza per i bambini e quindi scegliere una forma giuridica per espletare l\'attività (associazione, cooperativa, ecc.). A questo punto si potranno tenere in casa dai 4 ai 6 bambini (compreso il proprio) di età compresa tra i 3 e i 36 mesi per un massimo di 10/11 ore giornaliere, ovviamente ricevendo una retta mensile da ogni famiglia coinvolta.
Il Governo ha recentemente reso disponibili 10 milioni di euro per finanziare i progetti \"nido familiare\", segnale inequivocabile che la formula funziona sia per chi gestisce che per chi usufruisce di questa soluzione.
Il problema è un\'altro e non è di poco conto. La formazione, l\'attività e la gestione dell\'asilo familiare deve essere regolamentata dagli enti locali (Regione, Provincia, Comune) e purtroppo, nella nostra realtà, non c\'è ancora nessuna normativa in merito.
Segno questo, che le amministrazioni sono sempre un passo indietro rispetto alle necessità e alle capacità imprenditoriali dei cittadini e non sanno cogliere le opportunità che di volta in volta si presentano. Anche in questo, come in tanti altri casi, è solamente necessaria la volontà politica di fare. Non serve nient\'altro. Stiamo a vedere se qualcuno ne sarà capace in tempi ragionevoli.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 01-09-2009 alle 16:35 sul giornale del 01 settembre 2009 - 1152 letture
In questo articolo si parla di politica, Gruppo Consiliare \'Liberi Per Colbordolo\'