Al Teatro Rossini \'Le parole della musica - Soffio, suono, parola\'

teatro 22' di lettura 06/11/2008 - Dal rumore al suono, dal suono alla parola. Evento fuori abbonamento il 9 novembre al Teatro Rossini di Pesaro (Marche): “Le parole della musica - Soffio, suono, parola”. Inizio alle 18.

L’Orchestra Filarmonica Marchigiana guidata da Marco Zuccarini esegue “L’Albero” del compositore marchigiano Paolo Marzocchi (commissione Form) e “Arianna a Nasso” di Jiři Benda, melologo settecentesco di raro ascolto in Italia con nuovo adattamento. L’appuntamento presentato dal polo lirico-sinfonico M3 è ospitato nell’ambito della 49° Stagione concertistica di Pesaro a cura dell’Ente Concerti. Dal rumore al suono, dal suono alla parola. L’evento speciale fuori abbonamento del 9 novembre al Teatro Rossini di Pesaro (Marche), ospitato nell’ambito del cartellone concertistico di Pesaro a cura dell’Ente Concerti (49° Stagione), si intitola “Le parole della musica - Soffio, suono, parola”. Inizio alle 18.



Un percorso uditivo in due tappe proposto dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana sul palco guidata da Marco Zuccarini, grazie al progetto 2008 Palcoscenico Marche Le parole della musica del Polo lirico-sinfonico M3-Marche Musica per il Mondo. Il programma di questo appuntamento si apre con un’opera originale su commissione della stessa Form affidata al compositore marchigiano Paolo Marzocchi, tra i più apprezzati dell’attuale panorama musicale italiano e non solo, per proseguire e concludersi con “Arianna a Nasso” (Ariadne auf Naxos) di Jiři Antonín (Georg) Benda. L’opera originale di Paolo Marzocchi su commissione della Form (particolarmente attenta al recupero di autori marchigiani come Pergolesi, Rossini e Spontini, ma anche a promuovere nuovi compositori di talento), si intitola “L’albero” (per piccolo coro e orchestra) e trova la sua genesi nella poesia visiva “Logos” di Joseph Denize, poeta con il quale Marzocchi collabora da diversi anni. A Pesaro, sarà eseguita dall’ensemble Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” (Maestro del Coro: David Crescenzi) e dalla Filarmonica Marchigiana, con la proiezione video a cura di Mariangela Malvaso. La poesia di Denize è formata da lettere bianche su fondo nero che visivamente restituiscono l’immagine di un albero fatto di lettere in una notte stellata.



Gli elementi linguistici di questa “poesia muta” sono infatti scomposti in unità semplici, lettere, consonanti e vocali, disposti sulla pagina in modo da rappresentare un albero, le radici fatte di sibilanti e aspirate, il tronco e le foglie piene di vocali. Un “arbre à lettres” solo apparentemente muto, perché in realtà parla proprio attraverso la dimensione spaziale e visiva, incurante delle barriere dei linguaggi e prima ancora del senso. . Il video mostrerà la genesi dell’albero in tempo reale, in interazione con la musica. Da qui il successivo passo verso la parola del mito è breve e di sostanza. Il mito è quello di Arianna abbandonata da Teseo: storia di un amore intenso e avventuroso consumatosi tragicamente in un’isola deserta. Il melologo per due voci recitanti e orchestra “Arianna a Nasso” (Ariadne auf Naxos), del compositore boemo ingiustamente poco conosciuto Jiři Antonín (Georg) Benda, su testo di Johann Christian Brandes, è opera di raro ascolto in Italia.



Merita invece tutta l’attenzione possibile vista l’originale fusione fra musica e parlato che nel 1778, a tre anni dalla composizione, entusiasmò anche Mozart. Ammirabile soprattutto la perfetta simbiosi tra le sezioni del testo e il commento musicale, che serve a sottolineare l’efficacia drammatica dell’insieme, cui contribuisce una strumentazione espressiva dove si affianca agli archi in funzione assolutamente paritaria un’importante sezione di fiati (flauti, oboi, fagotti, corni e tromboni). L’opera riproposta da M3 nell’ambito del progetto “Le parole della musica” in una nuova versione italiana e in una moderna messa in scena, tenta di evidenziarne la forza espressiva e la sorprendente attualità del linguaggio. L’adattamento italiano è di Cristiano Veroli e Valentina Rosati, quest’ultima anche alla regia. Arianna è interpretata da Valeria Almerighi e Teseo da Luca Marinelli.



La scenografia multimediale è di Benito Leonori, i costumi di Virginia Gherardini. Il Polo lirico-sinfonico M3-Marche Musica per il Mondo che vede insieme Orchestra Regionale delle Marche, Associazione Sferisterio, Fondazione Teatro delle Muse, presenta il progetto 2008 Palcoscenico Marche Le parole della musica sostenuto da Regione Marche, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Provincia di Ancona, Provincia di Macerata, Comune di Macerata, Comune di Ancona con gli Assessorati alla Cultura di riferimento. La Stagione concertistica di Pesaro a cura dell’Ente Concerti di Pesaro prosegue fino all’8 maggio 2009 ed è realizzata in collaborazione con il Comune di Pesaro e il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Marche, Giunta Regionale, Assessorato alla Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio, Banca Marche.
Info biglietteria del Teatro Rossini 0721.387621, Ente Concerti 0721.32482.




Il progetto parte da alcune riflessioni ispiratemi da una poesia visiva dello scrittore francese Jospeh Denize, con il quale collaboro da diversi anni, intitolata “Logos”. La poesia (che a tutti gli effetti può essere definita così) è formata da lettere bianche su fondo nero. Il linguaggio è scomposto o ridotto ai suoi elementi più semplici: le lettere, consonanti e vocali, sono disposte sulla pagina in modo da rappresentare un albero, il cui fogliame richiama visivamente una notte stellata.



Un cielo notturno, o se vogliamo un soffio. Muovendo da un simbolismo che le è connaturato, la figura nel suo insieme illustra la genesi di uno spazio, di un universo vivente e regolato da un’alchimia le cui operazioni - rese visibili - donano alla poesia il suo ritmo e la sua forma. Dalle profondità di un humus composto di elementi pesanti (le consonanti R, S, Z – come un russare sommesso ma vitale, il sonno della terra, il sibilare di un serpente), nasce il tronco dell’albero, rappresentato da una successione asimmetrica di “ H ” (consonante aspirata e immagine del soffio, e che evoca visivamente una scala spezzata), dalla quale a sua volta germoglia il fogliame: un ammasso globulare di vocali, che del linguaggio sono gli elementi più chiari e leggeri (associate a colori da Rimbaud e dai simbolisti). Questo albero fatto di lettere, o – per dirla con il suo autore – “arbre à lettres”, è una poesia muta. Ma al tempo stesso eminentemente sonora.



Dalla sua dimensione spaziale e visiva, essa parla, incurante delle barriere dei linguaggi, della genesi della parola. La quale ci si rivela già in atto, ma prima del senso, dalla matrice del silenzio. La composizione musicale che intendo elaborare, parte dalle medesime premesse e si appoggia sulle stesse proprietà formali. Dal disordine (rumore), attraverso un azione creatrice (o soffio, o “pneuma”), nasce un ordine (suono). Dai suoni indeterminati – rumori, mormorii, battiti d’ali, fruscii di serpenti, piccoli passi di insetti – si eleva un soffio corale, un respiro sul quale si innestano – come i frutti o le foglie su un ramo di un albero – i suoni determinati, che cominciano ad espandersi e a formare delle geometrie armoniche in continua mutazione.



Queste metamorfosi tendono, nel corso della composizione, a organizzarsi in forme sempre più definite, che sembrano nascere e nutrirsi di se medesime in un processo senza inizio né fine. Gli elementi sonori sono dotati di un movimento e di una vita propri, la cui resa ottimale può essere ottenuta con un appropriato studio della spazializzazione delle sorgenti sonore (acustiche, elettroniche o miste). La realizzazione del progetto prevede l’impiego di un ensemble strumentale, o di un’orchestra, o eventualmente di strumenti tradizionali associati a dispositivi elettroacustici, e di un coro da camera.



Il progetto finito prevede l’impiego di una video proiezione su un grande schermo, che mostrerà la genesi dell’albero in tempo reale, in interazione con la musica.



Orchestra Filarmonica Marchigiana – FORM L’OFM, fondata nel 1985 (dal febbraio del 2000, insieme alla Regione Marche e all’Università degli Studi di Ancona, Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, FORM), è dal 1987 una delle dodici Istituzioni Concertistiche Orchestrali Italiane. Opera in regione con stagioni liriche e sinfoniche, rassegne cameristiche e concerti destinati alle scuole; è partner dei concorsi internazionali di Senigallia, Osimo, Loreto e Fermo. Particolarmente attenta alla valorizzazione dei compositori marchigiani, ha dato vita all’idea “Le Marche Parco Europeo della Musica”. Dal 1998 è orchestra principale del Festival Snow & Symphony di St. Moritz, a fianco di grandi solisti e di giovani talenti. Numerose le apparizioni televisive (con Raisat e Raidue) e le incisioni discografiche: tra esse La Serva Padrona e Stabat Mater di G. B. Pergolesi, Guntram di R. Strauss, Ouvertures di Rossini, Le nozze di Figaro di W. A. Mozart, Ouvertures, Preludi e Oberto Conte di San Bonifacio di Verdi, tutte dirette da Gustav Kuhn (Direttore Principale dal 1997 al 2003).



Attualmente il M° Donato Renzetti ne è il Direttore Principale ed Artistico. Formata per la maggior parte da valenti musicisti marchigiani, fra cui molti giovani, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana affronta con notevole flessibilità il repertorio sia lirico, sia sinfonico, distinguendosi di conseguenza per una particolare duttilità sul piano artistico-interpretativo, come rilevato da tutti gli interpreti e i direttori d’orchestra che con essa hanno collaborato. Nel corso della sua attività, consistente principalmente nella realizzazione della Stagione Sinfonica in ambito regionale e nella partecipazione alle più importanti manifestazioni a carattere lirico delle Marche (Teatro Pergolesi di Jesi, Sferisterio Opera Festival di Macerata, Teatro dell’Aquila di Fermo, Teatro delle Muse di Ancona), si è esibita con grandi interpreti come Gidon Kremer, Natalia Gutman, Vladimir Ashkenazy, Andrea Bacchetti, Alessandro Carbonare, I solisti della Scala, avvalendosi della guida di direttori di prestigio internazionale, quali Gustav Kuhn, Woldemar Nelsson (Direttore Principale Ospite dal 2004 al 2006), Daniel Oren, Donato Renzetti, Bruno Campanella, Corrado Rovaris, Anton Nanut. Rivolge una particolare attenzione alla valorizzazione dei compositori marchigiani del passato, soprattutto Pergolesi, Rossini e Spontini, promuovendo nel contempo anche l’attività dei maggiori compositori marchigiani contemporanei.



Nel 2005 è stata invitata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ad eseguire, in collaborazione con il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”, il tradizionale Concerto di Fine Anno al Quirinale sotto la direzione del Maestro Donato Renzetti, riscuotendo apprezzamenti critici e un grande successo di pubblico. Nel 2006, in occasione dei 250 anni dalla nascita di Mozart, ha realizzato con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Macerata il progetto “Sinfonie d’organo”, un concerto itinerante teso alla valorizzazione del patrimonio degli antichi organi delle Marche nello splendore artistico dei luoghi che li ospitano.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-11-2008 alle 01:01 sul giornale del 06 novembre 2008 - 1388 letture

In questo articolo si parla di teatro, spettacoli, associazione

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