Rifiuti di giardinaggio, Gruppo Giardinieri Pesaro: "La normativa italiana è complessa e in continua evoluzione''

Ormai da diversi anni, i professionisti pesaresi si sono organizzati per il “trasporto a smaltimento”
iscrivendosi ad un Albo Regionale dei Trasportatori. Possiedono veicoli idonei, compilano un regolare formulario e conferiscono sfalci e potature ad una struttura privata convenzionata. La lavorazione del materiale e lo smaltimento vero e proprio avviene con l’intermediazione di Marche Multiservizi. Sostanzialmente a costo zero per il cittadino. Che comunque paga le cosiddette “imposte sui rifiuti”. Siamo fortunati. Perché in molti altri posti non è così. A Rimini, ad esempio, per conferire i rifiuti al centro di raccolta le imprese pagano: circa 6 € al quintale. Lo stesso succede nella zona di Ancona (5 €/qle).
Alla fine dei conti, supponendo che il furgone di un giardiniere trasporti in media 10 quintali di rifiuti, il cliente finale spende circa 60 €. Più il trasporto. Già lo scorso autunno, senza alcun preavviso, il centro di Pesaro è stato chiuso. Avevano raggiunto il limite massimo autorizzato dalla Provincia per l’anno 2018. Novembre e dicembre sono stati mesi difficili, nel pieno della stagione delle potature: imprese ferme, camion carichi e lavoratori a casa... Per questo motivo si è costituito il “Gruppo Giardinieri Pesaro” che ha sensibilizzato la cittadinanza, ha incontrato l’Assessore all’Ambiente e Marche Multiservizi. Con spirito di collaborazione reciproca si è cercato di evitare polemiche
e di limitare i disagi.
Con il nuovo anno, ci siamo preparati al peggio. Qualcuno ha iniziato a promuovere sistemi di compostaggio o lavorazioni a basso impatto, tipo trinciatura o mulching... Qualcun altro si è attrezzato con biotrituratori o cippatori… per ridurre i quantitativi. Ma il conferimento presso un centro di raccolta rimane indispensabile:
ad oggi, nessuna piccola ditta locale è veramente in grado di gestire autonomamente la problematica. Sia per motivi economici, sia per ragioni tecniche, sia per esigenze autorizzative.
Ora siamo solo ad inizio agosto 2019. E di nuovo non è possibile scaricare a Pesaro. Chiuso. Non è nostra intenzione fare polemica, ma dobbiamo informare la cittadinanza. Le nostre imprese non possono più conferire al centro convenzionato. Si dovrà andare a Rimini, Fossombrone o Urbania…
Oltre ai costi di trasporto, bisognerà computare gli oneri di discarica. La gestione dei rifiuti da parte del giardiniere “regolare” costerà di più. Per la gioia degli abusivi e dei furbi che scaricano il materiale scorrettamente, abbandonandolo a carico della Collettività. Chiediamo al Comune di Pesaro, alla Provincia di Pesaro e a Marche Multiservizi, di rivedere al più presto la politica sui rifiuti di giardinaggio. Non possiamo aspettare gennaio 2020 per scaricare i camion, liberare i depositi temporanei e riprendere l’attività. Sono in pericolo numerosi posti di lavoro. Bisogna garantire i servizi ai cittadini e salvaguardare l’ambiente.
Le piccole imprese locali che sottoscrivono questo documento sono:
Vidaverde di Sgherri Stefano e Tiberi Mirko;
L’Arborista di Paolo Attili;
Tecnopratica di Galeazzi Dott. Davide;
Talevi Alessandro Giardiniere;
Giardingegno di Chieli Stefano;
Miscanthus Società Agricola;
Vivaio piante Pantanelli di Pantanelli Laura e Coccia Luigino;
Il Pollice Verde di Giovanni Masotti;
Il Giardino 2.0 Società Agricola;
Renzi Roberto giardiniere;
Mazzoli Giuliano giardiniere.
Questa iniziativa è sostenuta dall’Associazione Italiana Professionisti del Verde – Delegazione Marche.
Qualche ulteriore considerazione, a corollario …:
- Perché di nuovo questa “imboscata”? Ci avevano promesso un aumento dei volumi lavorabili per l’anno 2019 e invece – di nuovo! – si chiudono improvvisamente i cancelli, senza un chiaro preavviso, lasciandoci nella impossibilità di lavorare correttamente.
- Comune di Pesaro e Marche Multiservizi concordavano sulla necessità di informare anticipatamente la cittadinanza; i nostri clienti privati non capirebbero il notevole aumento delle
tariffe… già faticano a pagare il “trasporto a smaltimento” di un materiale per il quale pagano regolarmente le imposte, o almeno credono…
- Cosa succederebbe se, improvvisamente, venissero chiuse le discariche per gli edili? O se si fermasse la raccolta differenziata per i gommisti?... qualcuno avrebbe il coraggio di dire ad un albergatore, in piena stagione estiva: “non possiamo più raccogliere i rifiuti organici. Si arrangi in un altro modo”…
- Le cosiddette “imposte sui rifiuti” comprendono una quota relativa alla raccolta e allo smaltimento degli sfalci e delle ramaglie. Non per niente, fino ad oggi, si conferiva gratuitamente. Si suppone appunto perché una parte dei costi sono sostenuti dalla collettività. Visto che l’Amministrazione non è più in grado di garantire il servizio, perché i cittadini dovrebbero continuare a pagare lo stesso importo?
- Il titolo di tutta questa brutta storia, il vero scoop giornalistico, dovrebbe essere: “a Pesaro, la raccolta differenziata degli scarti di giardinaggio, FUNZIONA!!! Grazie a Marche Multiservizi e alle piccole imprese locali, già da tempo si superano i quantitativi annuali previsti con molti mesi di anticipo! Il materiale viene raccolto correttamente dai vari attori della filiera e viene avviato ad un virtuoso ciclo di trasformazione, riciclo e riuso! I soldi dei contribuenti sono ben spesi. La città è più pulita. L’ambiente ringrazia.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-08-2019 alle 14:26 sul giornale del 13 agosto 2019 - 3926 letture
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