La Costituzione della Repubblica Italiana è ancora antifascista

È opportuno ricordare come l’ANPI, da sempre, si adopera per concorrere alla piena attuazione, nelle leggi e nel costume, della Costituzione Italiana, frutto della Guerra di Liberazione, in assoluta fedeltà allo spirito che ne ha dettato gli articoli, non per la caduta di questo o quel governo. Pertanto, le dimissioni del primo ministro in seguito all’esito di un quesito referendario, appaiono – a dir poco – originali. Infatti, è la prima volta che un presidente del consiglio presenta le sue dimissioni a seguito di una consultazione popolare. Se questo accade è soltanto perché il presidente del consiglio ha voluto legare il suo destino a quello dell’esito referendario.
Il Comitato Provinciale per il ‘No’ al Referendum Costituzionale di Pesaro e Urbino è grato anche perché quest’occasione ha consentito di lavorare fianco a fianco, riscoprendo punti in comune, accantonando le divergenze e ritrovando una fortissima coesione per ciò che è veramente importante: la Carta Costituzionale.
ANPI, Comitato per il ‘No’, Movimento Radical Socialista, Partito Comunista Italiano, Possibile, Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà, Sinistra Italiana, Sinistra Unita Fano (in rigoroso ordine alfabetico), hanno collaborato assieme alla riuscita di questo ottimo risultato, senza mai trasformare la campagna referendaria in una campagna elettorale. Nei banchetti informativi, dove tutti noi eravamo presenti, venivano diffusi solo i materiali informativi dell’ANPI e del Comitato per il ‘No’.
È altresì utile, ma non scontato, ricordare che l’ANPI è un’associazione di partigiani e antifascisti. Pertanto è naturale prendere le distanze da ogni deriva nazifascista. Perché abbiamo votato come loro? Perché eravamo impegnati a difendere la Costituzione. Le loro motivazioni non ci interessano e non ci riguardano.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 07-12-2016 alle 04:42 sul giornale del 08 dicembre 2016 - 1305 letture
In questo articolo si parla di politica, referendum costituzionale 2016, no al referendum costituzionale